Scoperto da due ricercatori universitari californiani nel 1938, lo Iodio-131 è un radio isotopo di solito associato ai test per bombe atomiche eseguiti da Stati uniti e Unione sovietica durante gli anni ’60. In anni recenti la sua presenza è stata registrata durante gli incidenti nucleari di Chernobyl e di Fukushima.
L’istituto di radio protezione e sicurezza nucleare francese ha confermato la presenza di una inusuale quantità di iodio 131 sul territorio nord Europeo.
L’indipendent inglese e Euronews hanno riportato la notizia, tuttavia senza avere modo di identificare la fonte da cui si è diffuso lo Iodio 131.
L’anomala presenza di iodio ha attratto l’attenzione del dipartimento della difesa Americano. La Usaf (United States Air Force) ha inviato un’unità speciale per la rilevazione di radiazioni. Il WC-135 è stato riposizionato nella base della Royal Air Force Britannica di Mildenhall.
L’ultima missione di questa unità è stata in Nord Corea per analizzare i dati atmosferici a seguito del tanto dichiarato test nucleare coreano. Numerosi siti complottisti, in rete, hanno suggerito che il governo russo abbia effettuato non specificati test nucleari (alcuni ipotizzano anche bombe a basso potenziale) nella zona artica.
Il sito russo di Novaya Zemlya, storico centro per i testi di armamenti nucleari, pare non aver avuto attività di recente (in una recente nota del ministero della difesa russo) collegabile a questo tipo di progetti.
L’istituto di radio protezione e sicurezza nucleare francese ha dichiarato la presenza, sul territorio nord europeo, di una inusuale quantità di iodio 131, un radio isotopo di solito associato ai test per bombe atomiche
In mancanza di presenza di altri isotopi associabili a eventi nucleari su larga scala (esplosioni di ordigni o reattori) esiste un’altra possibile fonte.
Lo Iodio 131 è usato nei centri radiologici. L’isotopo, la nube, o le nubi, potrebbero essere state emanate, inavvertitamente, da centri medici che hanno stazioni per il trattamento radiologico.
In passato un evento simile ha avuto luogo nel 2011quando a Budapest l’Istitute of Isotopes Ldt, che produce isotopi radioattivi per trattamenti medici e ricerca, a causa di un sistema di filtraggio danneggiato, aveva avuto una perdita.
Se si osserva la mappa qui sotto si può notare come le nazioni interessate (ad eccezione della Spagna) sono caratterizzate da una mancanza di rilievi montuosi e catene che possano in qualche modo ostacolare la diffusione delle nubi radioattive. Resta quindi da comprendere 2 aspetti vitali.
Primo la fonte. Se si può essere certi che la perdita abbia avuto luogo da un singolo sito. Dati i venti e la conformazione per lo più di pianure e colline delle nazioni interessate da una qualunque delle nazioni potrebbe aver avuto nascita la perdita (ipotizzando che si tratti di una singola fonte).
Il secondo aspetto è se la fonte (o le fonti) siano state riparate.
Viene da riflettere che, se questa nube fosse stata originata da incuria o scarsa manutenzione di siti radiologici ospedalieri, il governo o i governi responsabili avrebbero un grave imbarazzo ad ammettere questa criticità.
Al momento nessun governo europeo o ministero della salute ha espresso una posizione.