Fedez, Ferragni e una foto da far sanguinare gli occhi

Con la televisione e i social è arrivata anche la folla, curiosa di immoratalare la notizia. Perché oggi, nell'era dei social, per passare dalla curiosità al mito basta un attimo

Ho provato in tutti i modi a spiegare come stanno veramente le cose, ma nessuno mi è stato a sentire. O meglio, nessuno ha voluto starmi a sentire, forse perché temevano che la faccenda avesse una spiegazione diversa da quella che tutti sembrano essersi dati. Prima hanno cominciato i vicini di casa. Hanno sentito i miei figli gridare, mia moglie che piangeva e, facendo forza sulla loro caratteristica riservatezza tutta milanese sono venuti a bussare alla mia porta, trovandosi di fronte a questo spettacolo.

Poi, anche solo per sfogarsi qualcuno deve aver parlato, hanno cominciato a arrivare alcune persone del mio quartiere, gente che conosco di vista, che incrocio al supermercato, in giro, in parrocchia. Hanno cominciato a venire alla spicciolata, poi in maniera più ordinata, organizzata. È stata la signora che abita al piano terra a pensare alla faccenda dei numerini, come dal macellaio o alle poste. Si è fatta venire questa idea e ha iniziato a usare un blocco di post-it colorati. Con la penna ci scrive su il numero e la gente aspetta in strada, complice l’imminente primavera e l’agio dato dalla via privata, senza auto che passano ogni pochi secondi.

Ma tra i miei vicini abita anche qualche giornalista, per cui la faccenda è sfuggita di mano ben prima di quel che si poteva anche solo ipotizzare. Una telefonata, un video rubato col telefonino e nel giro di poco sono arrivati anche quelli della televisione, curiosi di immortalare la notizia. Nel mentre hanno cominciato a parlarne sui social, anche in assenza di foto, e il resto è venuto da solo. Con la televisione e i social, giocoforza, è arrivata anche la folla. Non più solo amici e conoscenti, ma anche perfetti sconosciuti. Prima giunti da tutta Milano, poi dalla regione, infine dal resto d’Italia, qualcuno, dicono, anche dall’estero.

La faccenda è sfuggita di mano ben prima di quel che si poteva anche solo ipotizzare. Una telefonata, un video rubato col telefonino e nel giro di poco soo arrivati anche quelli della televisione. Con la televisione e i social, giocoforza, è arrivata anche la folla

Volessimo fare un po’ di antropologia spiccia potremmo soffermarci su come, in un’epoca di decadenza come questo, avere qualcosa cui appigliarsi, sia non solo necessario, ma addirittura naturale. Ci si potrebbe scrivere un breve saggio su quanto sia facile, oggi, nell’era dei social, avere un seguito anche molto numeroso, passare dalla curiosità al mito, dal mito alla religione. Perché, in fondo, questo stanno cercando tutti quelli che da due giorni stazionano sotto casa mia, cercano qualcosa di ultraterreno in cui credere, una speranza, di più, una certezza che illumini un’esistenza cupa e agonizzante.

Beppe Sala, sindaco di Milano, non a caso arrivato a Palazzo Marino dopo aver portato a casa l’Expo, è stato abile a organizzare il flusso di persone che viene dato in aumento costante, con numeri che potrebbero sfiorare record da Guinness, magari dando indicazioni utili per megaeventi come l’imminente concerto di Vasco a Modena Park, il primo luglio.

Ci si potrebbe scrivere un breve saggio su quanto sia facile, oggi, nell’era dei social, avere un seguito anche molto numeroso, passare dalla curisotià al mito, dal mito alla religione

Tutti vogliono vedere l’uomo che sanguina dagli occhi, come la Madonna di Civitavecchia.
Tutti vogliono toccare l’uomo che sanguina dagli occhi.
Tutti vogliono credere, anche senza sapere esattamente a cosa.
L’uomo che sanguina dagli occhi, che poi sarei io, può fare miracoli?
Può predire il futuro?
Può salvare gli infermi, trovare un posto di lavoro, donare la felicità?
Tutti vogliono qualcosa, ma nessuno vuole veramente sapere.
E dire che la semplice verità è lì alla portata di tutti. Basterebbe fare un salto in edicola o addirittura solo una veloce ricerca in rete.
Nessun segreto mistico.
Nessuna rivelazione divina.
Nessun dolore del mondo da sopportare.
Non sono un santo, io.
Ho solo fatto la cazzata di guardare le foto di Fedez e Chiara Ferragni che fanno il verso a Johnny Depp e Kate Moss. Pochi secondi e gli occhi hanno iniziato a sanguinare. Devo solo capire dove troverò mai il coraggio per dirlo a tutti i fedeli radunati qui sotto.