Un cinema gridato, fuori dagli schemi, travolgente e incasinato. Lo stile di Quentin Tarantino è tutto questo, coraggioso e splatter, volgare e delicatissimo allo stesso tempo. E va bene. Ma in un’epoca di Big Data, dove tutto viene contato e classificato, non poteva mancare un’analisi numerica sui suoi film. E così si è capito in quale di questi si dicono più parolacce.
Lo si può vedere in questa infografica, che gira su Imgur e Reddit: i dialoghi di sette dei suoi nove film sono stati passati al setaccio per conteggiare ogni bad word pronunciata. Ed è emersa qualche sorpresa.
Nessuno si stupisce nel vedere che Pulp Fiction e Le Iene sono pienissime di parolacce, certo. E ne notare che sono anche i due film che presentano la più ampia varietà: per capirsi, molte di più rispetto alle solite fuck e fucking, e shit e così via.
Una scoperta è vedere quanto le parolacce siano poche nei due episodi di Kill Bill, che pure grondano sangue e violenza (sempre paradossale, quindi sempre spettacolare). Ma forse – e qui si delinea un’ipotesi di sessismo – è perché il protagonista è una donna? Chissà. Di sicuro questo non spiega la scarsa quantità che si trova in Inglorious Basterds, che pure è ambientato in tempi di guerra (tempi rudi, insomma).
Una differenza notevole nel confronto tra Kill Bill e Django Unchained è, come è evidente, la presenza della n-word, (estrema forma di politically correct che, in una classifica che non teme di citare shit e fuck senza problemi, non riesce comunque a dire nigger, cioè negro). Come è ovvio, questo scarto si spiega benissimo: in Kill Bill non compare mai perché è ambientato soprattutto in Asia e in America. In Django, invece, è frequentissimo, e si capisce: è ambientato negli Usa delle piantagioni e degli schiavi neri.
In ogni caso, le parolacce nei film di Tarantino sono tante e frequenti, artistiche e liberatorie. Per chi vuole ripercorrerle, questo video fa al caso suo: