Quando Jane Austen morì aveva solo 41 anni. La scrittrice da tempo soffriva di disturbi non ben identificati: attacchi di bile, febbri e dolori reumatici. La sua pelle, scriveva nelle sue lettere, cambiava spesso colore: “nero & bianco, e ogni tipo di cromatura sbagliata”. Ma non è chiaro quale malattia avesse. Qualcuno ha pensato alla tubercolosi, altri a un tipo di cancro. Altri ancora a un particolare disordine ormonale. Adesso, racconta lo Smithsonian, c’è una nuova ipotesi: avvelenamento da arsenico.
Non si tratta di omicidio, sia chiaro. L’arsenico era un elemento molto diffuso nell’Inghilterra dell’epoca: apprezzatissimo per il suo colore verde, veniva utilizzato per la colorazione dei vestiti, nelle vernici e perfino nelle caramelle. L’idea, proposta da alcuni ricercatori della British Library, parte da una scoperta (non sicura, però): tre paia di occhiali della scrittrice. Trovati in una custodia della sua casa, sono stati sottoposti ad analisi e dimostrerebbero un’ampia e graduale perdita della vista. Forse, immaginano, era un altro sintomo della sua malattia misteriosa. “A questo punto, scartato il diabete – ne avrebbe provocato la morte in meno tempo – resta solo una possibilità, cioè l’arsenico”.
Come documenta lo scrittore James Whorton in The Arsenic Century: How Victorian Britain Was Poisoned at Home, Work, and Play, gli inglesi erano esposti, anche senza saperlo, a un vero e proprio avvelenamento di massa. Oltre all’utilizzo nelle colorazioni, l’arsenico era diffuso anche dalle emissioni dei primi stabilimenti industriali. “Gli inglesi se lo trovavano dappertutto: nella frutta e nella verdura, lo inghiottivano con il vino e lo inalavano con le sigarette. Lo assorbivano con i cosmetici e lo trovavano anche nel vetro dei boccali di birra”. Era anche in alcune medicine, in particolare quelle per i reumatismi. È qui che i ricercatori della British Library credono di trovare una pista interessante, quella che avrebbe portato alla morte della scrittrice.
Una bella teoria, ma ci sono alcuni problemi. Il primo è che non è certo che gli occhiali ritrovati appartenessero davvero alla Austen. Il secondo è che, in ogni caso, la perdita della vista, potrebbe essere un fenomeno autonomo rispetto agli altri sintomi. Non è necessario, insomma, considerarli manifestazione della stessa malattia. Di fronte a queste obiezioni, tutto torna in forse. Il mistero rimane: Jane Austen è morta e nessuno sa perché.