Ma quali Oscar: la cerimonia da seguire era quella per il miglior kebab

In Gran Bretagna, in contemporanea con l’assegnazione degli Academy Awards, hanno premiato i migliori kebabbari dello United Kingdom. Un evento ludico, ma sempre più politico

Tutti hanno prestato attenzione alla premiazione degli Oscar. E hanno sbagliato. A parte gli ormai evidenti limiti degli Academy Awards e gli sfondoni finiti in mondovisione (ha vinto La La Land? no, ha vinto Moonlight, pace lo spaesato Warren Beatty), il vero spettacolo era a Londra. Lì era la notte della premiazione del miglior kebabbaro in Gran Bretagna, e fortunato chi se la è vista.

La quinta edizione della manifestazione (promossa dalla londinese Just Eat) si è tenuta in contemporanea con la premiazione di Los Angeles. Un’iniziativa per “celebrare gli eroi sconosciuti, i lavoratori dei negozi di kebab”, con premi e riconoscimenti nemmeno fossero divi del cinema.

Come avviene proprio con gli Oscar del cinema, anche la premiazione del miglior kebab avviene per categorie. Si sceglie il “Miglior Servizio di Consegna” – andato a I am Doner, di Leeds. O quello che registra la maggiore “Soddisfazione dei clienti” (la famosa Customer Satisfaction), che per il 2017 è Kosk, a Edmonton. Il premio al miglior kebabbaro scozzese è andato a “Alla Turca”, di Glasgow. Mentre il miglior kebabbaro in Galles si trova a Cardiff e si chiama “Mezza Luna”. E in Irlanda del Nord? È il solito “Sphinx Glengormley”, a Glengormley.

La sobria celebrazione della vittoria da parte di un partecipante

La cerimonia può sembrare leggera, ma ha un significato politico di rilievo. Prima di tutto, perché ha partecipato anche il sindaco di Londra, Sadiq Khan, e perfino Jeremy Corbyn. E poi perché l’industria del kebab in Gran Bretagna sta volando: si parla addirittura a un giro d’affari intorno ai 2,5 milioni di euro. E la questione assume tutto un altro sapore. Con o senza salse.

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