Si mangia di tutto ma in quantità moderate. Anzi, lillipuziane. Come si vede su questo canale giapponesi Youtube, Miniature Space, i piatti sono completi. La cucina anche (non mancano né fornelli, né posate, né bicchieri). Solo, è tutto microscopico.
Gli okonomiyaki sono buoni, ma non sfamerebbero nessuno. Il sushi piace, ma non sazia. Piccoli sapori che, però, sono del tutto in linea con la cultura “riduzionista” dei giapponesi: come tutti sanno, è da lì che derivano i bonsai.
I micro-piatti e le micro-cucine sono opera di un’azienda nipponica chiamata Re-Ment. Non si tratta di un gioco (anche se potrebbe somigliare): gli strumenti funzionano. E richiedono una certa dose di manualità (come è ovvio) e di fantasia: è in questo modo che gli stuzzicadenti si trasformano in spiedi, le uova di quaglia sono più indicate rispetto a quelle di gallina. E i gamberetti? Così piccoli si trovano solo in alcuni acquari paticolari. Insomma, ci vuole estro, pazienza e una certa predisposizione per la puntigliosità. Poi, si può anche mangiare (e andare al ristorante per chiudere il buco nello stomaco).