“Gli uomini non hanno più il tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte”, si legge a un certo punto ne Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry. E non è un peccato tutto questo? Credo che quella frase assuma particolare verità al giorno d’oggi, in cui siamo talmente circondati da una miriade di informazioni apparenti che ci perdiamo davvero il senso e la dimensione delle cose. Qual è l’antidoto a questo pericolosissimo rischio di scollamento dalla verità? Per me la risposta è una sola, anche se si può chiamare in tanti modi: studio, ricerca, scoperta.
Nella mia esperienza personale ho imparato che studiare può essere una potentissima arma. Lo dico anche nel mio libro Il tempo dei nuovi eroi: dopo anni di normale apatia verso le cose del mondo e della vita, un attimo di lucidità mi ha fatto mettere in discussione tutto; è stato allora che mi sono messo a osservare con più attenzione, a studiare, a fare e farmi domande. Ma questo è possibile solo se si hanno gli strumenti necessari a decifrare la realtà che abbiamo attorno, oppure se si sa come trovare (o costruirsi) quegli stessi strumenti.