Come sarebbe stato il 2017 se avesse vinto il comunismo

Anche nell’Urss sognavano: astronavi e sistemi per la telecomunicazioni, strade ipertecnologiche e palazzi futuristici. Dal punto di vista sociale, invece, non c’era nulla da migliorare: il sistema era già perfetto

Come sarebbe stato il mondo se la storia avesse preso un corso diverso? Se al posto degli Usa avesse vinto la Russia, con tanto di supremazia del comunismo? Forse non sarebbe cambiato poi così tanto. Come dimostra questa serie di disegni, il futuro immaginato nell’Unione Sovietica negli anni ’50 e ’60 non era poi così lontano da quello che sognavano dall’altra parte della cortina di ferro. “Le aspettative erano molto simili a quelle degli americani”, scrive Matt Novak, “con un tocco in più di comunismo, com’è ovvio”.

E così gli scenari futuri, pensati per il 2017, comprendevano astronavi terrestri, e astronavi spaziali. Sistemi per comunicare, anche in video, con persone lontane e strade ed edifici con design improbabili. In ogni caso, la leva principale di questa forma di fantascienza del futuro riguardava solo le acquisizioni tecniche e tralasciava eventuali novità sociali. Anche perché, da quel punto di vista, pretendeva di non avere nulla da migliorare.



E così, nonostante la battaglia fosse ancora aperta, tra le due culture politiche ed economiche esistevano somiglianze nei sogni e nelle aspirazioni. Tutti sognavano la Luna e le avventure nello spazio, le meraviglie del progresso, la fiducia nel futuro. Ora di futuro si parla meno. Perché la sensazione diffusa è che, tutto sommato, è una cosa che non riguardi tutti.

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