Ha vinto Macron. Ma non dappertutto. Nonostante anche nei collegi all’estero il candidato di En Marche! sia riuscito a spazzare via la rivale, c’è un angolo di mondo in cui i pochi francesi iscritti hanno preferito votare in maggioranza per Marine Le Pen: la Siria.
A voler essere precisi, il voto non si è svolto proprio sul territorio siriano, viste le difficoltà, bensì a Beirut, in Libano. La popolazione francese “siriana” ha preferito con un netto 64,29% dei voti la candidata del Front National. Un risultato che, però, a causa dell’esiguità dei votanti non può essere considerato di rilievo dal punto di vista statistico: degli 807 iscritti hanno votato solo in 15. Tra questi, nove hanno scelto la Le Pen e cinque Macron. Uno si è astenuto (e avendo fatto tutta la strada per arrivare a Beirut e poi non votare, si capisce che la delusione per la proposta politica francese era altissima).
In ogni caso, l’atmosfera tra i francesi di Siria non è buona. La rottura dei rapporti con il governo siriano ha portato alla chiusura delle sedi diplomatiche, dell’ambasciata e dei consolati, insieme alla scuola francese di Aleppo.
Secondo quanto si dice qui (ma è un giornale pro-russo) i siriani-francesi avrebbero preferito, in generale, un candidato come François Fillon. Aveva già promesso un approccio diverso alle politiche nazionali nei confronti del Vicino Oriente, molto più amichevole nei confronti della Russia e del governo di Assad. Una speranza finita subito. Al secondo turno, allora, la figura più simile era Marine Le Pen. E proprio lì, nonostante tutti i chilometri, le distanze e le vere difficoltà burocratiche, ha vinto.