Quando i capelli cominciano a cadere ci sono solo tre strade: o ci si dispera, o si affronta il problema di petto e ci si rasa a zero, o infine si cercano miracolosi ritrovati per salvare i capelli rimasti. Un problema globale, riguarda tutti gli uomini sulla Terra e accomuna tedeschi e spagnoli, americani e giapponesi. L’unica differenza è che, forse, questi ultimi una soluzione l’hanno trovata: il wasabi.
A prima vista appare come una delle idee più improbabili mai sentite. In che modo, ci si chiede, quella strana crema verde fosforescente e piccantissima potrebbe salvare il cuoio capelluto di un maschio adulto? Lo si spiega qui. Prima di tutto, non si tratta della salsa wasabi, ma della pianta da cui si ricava la salsa e che ha lo stesso nome. Questo è senza dubbio consolante. Secondo, l’azienda giapponese Kinin sostiene che gli elementi chimici che si trovano nella pianta wasabi possono aiutare i capelli a ricrescere più in fretta rispetto agli altri rimedi in circolazione oggi, come il minoxidil.
Ma funziona? Chi lo sa. Non esiste nessuna dimostrazione scientifica che sostenga le dichiarazioni dell’azienda giapponese, anche se – come si nota qui – la pianta wasabi era già nota alla letteratura medica. Ad esempio, al suo interno si trova l’isosaponarina (altro agente chimico che stimolerebbe la ricrescita) che era stata individuata perché aiuta la produzione del collagene umano. Oppure la 6-MSITC, un agente che inibisce lo svilupppo delle cellule tumorali del seno.
Insomma, anche se strofinarsi wasabi sulla testa non farà ricrescere i capelli, qualcosa di buono lo combina. A patto di stare attenti all’odore, asperrimo, e al portafoglio: il wasabi fresco costa 80 dollari (e per questo quello che mangiate con il sushi, in realtà, è rafano).