La fiducia e l’entusiasmo nei confronti della classe politica inglese sono, come è evidente, grandissimi: secondo una ricerca, almeno un britannico su quattro, anziché votare Theresa May o Jeremy Corbyn, preferirebbe un robot. Per capirsi meglio: lo studio verteva sull’intelligenza artificiale e sulla sua percezione tra la gente comune, e ha notato che le resistenze all’idea di un Primo ministro artificiale, almeno al momento, sono pochissime.
Secondo le stime, almeno il 23% darebbe più fiducia alla macchina piuttosto che a Theresa May. Il 27% (cioè ben quattro punti in più) preferisce il computer a Corbyn. Come dare loro torto? La May, spaventata all’idea di vincere davvero, ha assoldato il mitico Jim Messina e da quel momento sta perdendo posizioni nei confronti del Labour. Corbyn, non avendo nulla da perdere, riuscirà lo stesso a perdere vincendo le regole della logica. È normale, allora, come dimostra la ricerca condotta da quelli di FlexMr che gli inglesi siano un po’ delusi nei confronti della politica.
Al contrario, sono abbastanza aperti nei confronti dell’intelligenza artificiale: secondo la stessa ricerca i britannici non avrebbero problemi ad avere un cane robot che sia in grado di riprodurre gli stessi comportamenti del loro cucciolo (certo, senza tutte quelle cose fastidiose che contraddistinguono un essere biologico). Lo stesso vale per un assistente robot, in grado di pulire, riordinare e stirare:promosso dal 70% degli inglesi. E visto che ormai ci siamo, perché non anche un politico? L’automazione, dicono i politici, non porterà via lavoro. Forse si sono sbagliati.