Sarà ancora un venerdì nero, questo 16 giugno. Tutti i trasporti, dagli aerei ai treni agli autobus, sono a rischio per uno sciopero nazionale. L’ennesimo sciopero di un lungo anno, che ha collezionato (giugno 2016-giugno 2017) in totale più di 360 giorni di braccia incrociate solo nel settore dei trasporti, tra nazionale e locale. Quasi sempre di venerdì. E quasi sempre senza capire davvero il perché. A proclamarlo sono stati Cub Trasporti e il sindacato di base Sgb, che hanno un numero di iscritti imparagonabile rispetto a Cgil, Cisl, Uil (la Cub ne dichiara circa 700mila), ma concentrati in gran parte nei servizi, e quindi in grado di paralizzare trasporti e sportelli.
Il 16 giugno, si legge nel comunicato, Alitalia e aeroporti, Ferrovie dello Stato e trasporto pubblico locale scioperano contro la «liberalizzazione e privatizzazione dei trasporti», per il «contratto e i diritti dei lavoratori della logistica» e contro lo «smantellamento della pensione e della sanità pubblica». Aggiungendo che «i 70mila ferrovieri e 110mila autoferrotranvieri rischiano di percorrere gli stessi progetti devastanti consumati negli aeroporti, dai vettori aerei e nell’indotto, avendo come modello industriale quello delle low cost, basato sullo sfruttamento dei lavoratori già in atto, in modo particolare nella logistica». Ora sappiamo perché domani l’ingresso della metro sarà sbarrato.
Ma durante il corso dell’anno si è scioperato per le motivazioni più disparate, quasi sempre sconosciute ai viaggiatori rimasti a piedi: contro la guerra in Medio Oriente, per la messa in sicurezza del territorio, contro il governo Renzi, per la parità di diritti agli immigrati, per gli aumenti salariali a lavoratori e pensionati. Gli scioperi locali, invece, hanno portato avanti ragioni che riguardavano per lo più i territori, questioni contrattuali dei lavoratori e le modalità di gestione delle aziende.
Quelli che più utilizzano il diritto allo sciopero sono i lavoratori del trasporto pubblico locale. Scorrendo il calendario della Commissione di garanzia per lo sciopero, si scopre che in un anno autisti e tranvieri nelle città italiane hanno collezionato poco meno di 150 giorni di sciopero da Nord a Sud. A seguire i ferrovieri, con più di 90 giorni di sciopero e il trasporto aereo che, con la crisi Alitalia in corso, è arrivato a una cinquantina di giorni (di cui la metà a livello nazionale). Più o meno la stessa cifra del trasporto merci e logistica. Meno rivendicazioni, invece, nel settore del trasporto marittimo, dove si sono incrociate le braccia per 21 giorni in totale.
E non è finita qui per il mese di giugno. Ci aspettano altri due scioperi nelle ferrovie in Calabria e Piemonte, un’agitazione dei servizi di vigilanza del trasporto aereo a Verona, e ben altri quattro scioperi nel trasporto pubblico locale, tra cui uno nazionale di quattro ore, per il prossimo 26 giugno. Che però è un lunedì.