Messicani che non lo erano. Al Museo Messicano di San Francisco, pare, circa 1917 reperti sui 2000 dell’epoca pre-ispanica sono falsi. Copie, vere e proprie frodi, alcune nemmeno ben fatte. È il risultato (parziale) di un esame di autenticità richiesto dal museo stesso sulla sua collezione permanente (un atto dovuto, visto che adesso è entrato nell’orbita dello Smithsonian). Le reazioni? Scioccate, certo. Ma anche divertite.
L’indagine, condotta da Eduardo Pérez de Heredia Puente, del National Institute of Anthropology and History di Città del Messico, non ha lasciato feriti. Solo 83 dei manufatti, dice, sono di qualità da museo. Il resto? Spazzatura. Il motivo? Semplice: il museo, che al momento non ha nemmeno un direttore, ha acquisito la sua collezione pre-ispanica da donatori di ogni tipo. “Sì”, spiega Andrew Kluger, a capo del board, “più o meno prendevamo tutto quello che ci davano. Non rifiutavamo nulla”. E il problema, come riporta Mission Local, il giornale locale che per primo ha dato la notizia, è che l’indagine non è ancora finita.
All’appello dell’occhio severo di Eduardo Pérez e del suo team mancano altri 14mila pezzi. Saranno altre sòle? Forse no. A differenza dei reperti pre-ispanici, l’arte Chicana e latinoamericana dovrebbe essere di qualità superiore. “Tutta roba molto buona”, sostiene Kluger. “E soprattutto autentica”. Almeno questo, si spera.