Come è noto, se i bambini sono maleducati è colpa dei genitori. Se sono prepotenti, idem. Se sono svogliati, irrispettosi e chiassosi? Ancora dei genitori. Non si sfugge: i bambini imparano da ciò che vedono, fanno ciò che vedono fare, interiorizzano l’esempio più vicino al loro. Se i genitori sognano bambini empatici e solidali, devono – per forza – esserlo loro in primo luogo.
Non lo dice solo il buon senso, lo sancisce un’importante ricerca di Harvard. Per crescere bene i figli (qualsiasi cosa questo significhi) bisogna prestare attenzione ad almeno quattro cose, come si scrive qui.
Empatia: deve essere imparata, giorno dopo giorno. E solo i genitori possono insegnarla. È importante che i bambini vengano educati ad avere aspettative etiche molto alte, anche quando va contro ai loro interessi e li rende scontenti.
Un campo da gioco etico. I bambini non devono solo imparare dall’esempio, ma anche dalla pratica: i genitori devono riuscire a metterli in condizione di esercitarla. Cioè dovranno poter aiutare gli altri bambini a fare i compiti, aiutare in casa a fare i lavori, imparare a collaborare. Sono cose che se non si fanno, non si sanno.
Aumentare le amicizie. I bambini crescono nella famiglia e imparano a preoccuparsi della famiglia. Subito dopo, degli amici. È importante che i genitori li educhino fin da subito a conoscere e frequentare anche altre persone, comprenderne i punti di vista, imparare dalle loro esperienze, empatizzare.
Contrastare le cattive emozioni. Tutti i bambini le incontrano: rabbia e vergogna al massimo grado. Crescere significa anche imparare a contrastarle e gestirle e sostituirle con la responsabilità. I genitori non dovranno mai scusare gli errori del figlio (quando, in effetti, non siano davvero da scusare) né prendersi la colpa o aiutarli a discolparsi. Imparare come vergognarsi è un primo importante passo per vivere con giustizia. E saperla rispettare.