Abbiamo deciso di cambiare lavoro. Oppure ci troviamo nella necessità di doverlo cambiare. Una simile situazione può provocare un considerevole aumento del nostro livello di stress, in particolare se da molti anni lavoriamo nello stesso contesto organizzativo. Ma una nuova sfida professionale può rappresentare anche un momento di reale svolta positiva, che può contribuire ad arricchire la nostra vita di nuovi stimoli e nuove motivazioni.
Quanto siamo pronti ad affrontare un nuovo lavoro?
Rispondere a questa domanda significa fare chiarezza sulla nostra condizione di transizione professionale, su ciò che stiamo abbandonando, così come su ciò verso cui ci stiamo orientando. Cambiare lavoro significa perdere e guadagnare al tempo stesso. Si perdono alcune certezze, abitudini quotidiane, rassicuranti consuetudini, piccole ritualità; tutto ciò che è andato a delineare negli anni i confini della nostra comfort zone. A fronte di tali perdite, i guadagni si possono misurare in termini di nuove esperienze, nuove prospettive, nuove consapevolezze, nuove opportunità di crescita, non solo di natura economica e professionale, ma anche personale.
Sono lontani i tempi in cui si trascorreva un’intera vita presso la stessa azienda. Grazie alla mia attività di consulenza, mi capita sempre più spesso di incontrare persone che decidono di cambiare lavoro. Ma quali sono i principali motivi che ci spingono a tale scelta? Ne ho individuati 6.
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