Tre cose che consideriamo normali e che per i nostri nipoti saranno assurde

Anche guardando al passato si notano abitudini e usi che oggi, passati di moda, appaiono stranissimi. Molto di quello che succede adesso non succederà più in futuro

Non ci vogliono molti anni perché una società impari a cambiare abitudini. All’inizio del ’900 il lavoratore si teneva tutta la paga, oggi ne cede circa metà allo Stato (e se non lo fa diventa un criminale). Negli anni ’60 era normale fumare nei cinema, oggi provocherebbe una rivolta. Allo stesso modo, ci si stupisce che una volta fosse possibile fumare nei locali. E non era nemmeno tanto tempo fa.

Di cosa si meraviglieranno, allora i nostri nipoti / bisnipoti tra 50 anni? Quali abitudini e convinzioni attuali diventeranno, tra qualche anno, assurde e ridicole? L’Economist lo ha chiesto a diversi scrittori/pensatori che hanno fornito alcune risposte interessanti. Una è ricorrente (la dicono tutti): saranno colpiti dalla totale noncuranza con cui affrontiamo il climate change. E le altre?

I figli
Secondo Adrian Wooldridge sembrerà assurdo che una coppia, messe a posto le questioni finanziarie, potesse pensare in piena libertà di avere figli, quanti ne vuole. Tra cinquant’anni il semplice atto di ingrandire il numero della popolazione umana sarà una decisione collettivo. Da un lato interverrà un fattore eugenetico (con l’affievolirsi del ricordo del nazismo, tornerà alla ribalta), dall’altro la necessità di prendersi cura dell’ambiente. Più figli equivalgono a più inquinamento. Non è detto che ce lo si potrà permettere ancora. I governi potranno intervenire in vari modi: o tassando all’inverosimile le coppie “a rischio”, o ponendo dei requisiti (monetari, culturali, di consapevolezza) per autorizzare la nascita.

Lo zucchero
Più o meno come per il tabacco: come potevano non accorgersi del male che faceva? E soprattutto, come facevano a vivere con un menu che prevedeva, in ogni portata, la presenza (esplicita e soprattutto implicita) dello zucchero? L’alimentazione disfunzionale di oggi farà ridere i nostri nipoti. Scherzeranno sulla nostra ultradipendenza dalla carne, sulle porzioni eccessive, sulla totale diseguaglianza tra varie aree del mondo. Ma saranno senza parole di fronte allo zucchero. Come ha potuto diventare un alimento base? Perché è elemento immancabile di gran parte delle occasioni più importanti della vita? Ai compleanni, ai matrimoni, alle celebrazioni non può non esserci la torta. Non lo capiranno, e avranno ragione. Per loro sarà strano come lo sarebbe per noi se, anziché zucchero, fosse mercurio. Chi, sano di mente, lo metterebbe nel caffè? O ne mangerebbe una fetta a merenda? O lo usasse per fabbricare bibite e bevande?

La calvizie
Non ci sarà più. Più o meno sarà considerata alla stregua di una malattia eliminata da tempo. Insieme alla calvizie sparirà anche tutta la retorica della calvizie: non sarà più un segno di mascolinità.

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