Le capre e i cervi sono realisti. Le mucche, invece, tendono all’impressionismo. I cavalli, gente concreta, sono quelli meno artistici di tutti. Lo dice Whit Deschner, abitante di Baker City, cittadina dell’Oregon ma, soprattutto, ideatore e organizzatore del Great Salt Lick Contest. Una gara per i blocchi di sale più belli modellati dalle lingue degli animali che li leccano. Sì, proprio così: blocchi di sale, animali che li leccano, una gara che giudica i risultati più belli (come si racconta bene qui). Cosa è?
Un’americanata, forse. Ma anche un’illuminazione. O almeno: un calcolo. Una sera come tante, mentre beveva all’aperto una birra (di troppo) con gli amici, Deschner osservava i comunissimi blocchi di sale sparsi per i campi, lasciati per attirare gli animali, che assumevano le forme più strane e insolite. “Se li facesse un artista sarebbero pagati oro”, pensò. Ed ecco l’idea.
Il concorso del 2017 è già l’11esimo. I blocchi di sale – pardon, le opere d’arte fatte dagli animali – vengono disposti, studiati, giudicati e poi messi all’asta per finanziare la ricerca contro il Parkinson. In tutto hanno raccolto negli ultimi anni circa 92mila dollari, destinati all’Oregon Health and Science University. Gli “artisti” possono vincere da 50 a 150 dollari (un magro raccolto, ma per fortuna sono animali e non capiscono il valore del denaro), mentre il grosso del gruzzolo proviene dalle aste.
La giuria, che cambia ogni anno, di solito è tematica. Un anno tocca alle autorità cittadine (e furono preti, sindaci, amministratori), un altra volta ai distillatori. Scrutano con attenzione le opere e scelgono le migliori. A volte le comprano anche e le portano a casa. Del resto una delle più belle sculture è stata replicata in bronzo ed esposta al centro della piazza del paesino. Perché la bellezza è negli occhi di chi la vede (e nella lingua di chi la crea).
Tutte le immagini sono tratte dalla pagina Facebook del contest