Di bambini prodigio ce ne sono tanti. La maggior parte viene poi raggiunta dai coetanei qualche annetto dopo, per cui il prodigio scompare. Alcuni proseguono nella loro genialità. Uno solo è diventato Wolfgang Amadeus Mozart, che all’età di cinque anni era già in grado di incantare, con le sue composizioni, il pubblico aristocratico europeo – mentre i vostri figli a malapena canticchiano a memoria le canzoncine dell’asilo.
Era bravissimo a suonare e, soprattutto, sapeva già scrivere e inventare musiche nuove. Non erano i capolavori che ha lasciato dopo, chiaro, ma si tratta comunque di musichette simpatiche e gradevoli.
Ecco alcuni esempi:
C’è chi sospetta che una manina gliela abbia data il padre, Leopold, maestro di cappella dell’orchestra di corte di Salisburgo. Di sicuro fu lui che instradò i due figli all’apprendimento istantaneo della musica. Insieme a Wolfgang viaggiava anche la sorella, Nannerl,
Fin da piccolo girò in tour l’Europa, insieme al padre e alla sorella maggiore Nannerl, anche lei molto dotata (grande pianista, Mozart aveva una altissima considerazione di lei – le inviava spesso delle partiture per conoscerne il parere). Insieme si ammalarono (anche di cose piuttosto gravi come tifo e vaiolo), ma se la cavarono e si fecero apprezzare dagli appassionati di musica e dai nobili. Mozart, in particolare, suonava e ascoltava e annotava le sue idee su fogli e quaderni. Le sue composizioni sono state trovate proprio lì, nel cosiddetto quaderno di Londra, dove annotava tutte le sue ispirazioni e scriveva le sue musiche. Sempre giocose e sempre più belle.