Quali sono le percentuali dei partiti
Come da previsioni, ha vinto la Cdu-Csu, il partito della cancelliera Angela Merkel, con il 32,9% dei consensi. Il calo di consenso dei cristiano-democratici, tuttavia, è molto marcato, pari quasi al 9%, il più consistente. Persino maggiore di quello della Spd, il partito socialdemocratico guidato da Martin Schulz, che preso il 20,5% in calo del 5%. A trionfare, allora, è Alternative fur Deutschland, partito di ultradestra, terzo classificato con il 12,6% dei consensi. Cresce e non di poco anche la Fdp, il partito liberale, che lambisce l’11%, in crescita del 6% rispetto al tracollo del 2013, quando da junior partner uscente della coalizione coi cristiano-democratici non riuscì nemmeno a entrare in Parlamento. Stazionario è infine il consenso dei Verdi e dell’estrema sinistra della Linke, rispettivamente all’8 e al 9%.
Chi governerà la Germania
Non si sa ancora: i tedeschi decidono le eventuali alleanze dopo le elezioni, non prima. Di (quasi) sicuro c’è che la cancelliera sarà ancora Angela Merkel, per la quarta volta di fila. Che la Spd non farà parte della coalizione governativa, com’è stato immediatamente annunciato dal suo candidato cancelliere Martin Schulz, poco dopo la chiusura dei seggi. E che ci sarà un tentativo di coalizione nera (Cdu), gialla (Fdp) e verde (Verdi), detta anche Jamaica, poiché ricorda per l’appunto i colori della bandiera dell’isola caraibica. Il punto di domanda è d’obbligo perché è difficile mettere d’accordo un partito di destra come la Fdp con un partito di sinistra come i Verdi. Tanto più, dopo che la stessa Cdu, per bocca della stessa Merkel, ha annunciato un riposizionamento a destra dopo le urne.
Come si è distribuito il consenso di Alternative fur Deutschland
Come ci si aspettava: AfD è andata fortissimo ha est, ed è addirittura riuscita a vincere in Sassonia con il 29% dei consensi, contro il 28% della Cdu, che nel 2013 aveva trionfato con il 42%. Dresda, la capitale dello Stato orientale, è considerata la roccaforte del movimento. È lì che è nata e si riunisce ogni sabata nelle sue adunate Pegida, il gruppo dei Patrioti europei contro l’islamizzazione dell’Occidente che è confluito in AfD. Ed è lì, al confine con la Polonia e la Repubblica Ceca, che monta la più forte critica alla politica delle porte aperte di Angela Merkel. Non a caso la Cancelliera nel suo primo commento ai dati elettorali ha immediatamente parlato della necessità di combattere l’immigrazione clandestina.