Non è difficile diventare persone organizzate. Ci vuole molta buona volontà, tanta pazienza e un bel po’ di intransigenza nei propri confronti. Vivere in modo disordinato può sembrare più semplice, ma alla lunga i nodi vengono al pettine, gli impegni si accavallano e la lista delle cose cominciate ma mai concluse diventa così scoraggiante da far precipitare chiunque nella tristezza. Per cui, meglio smettere subito e darsi una regolata. Fatta per bene.
I consigli di Entrepreneur sono, a questo punto, senza dubbio la miglior risposta. La cosa più importante da fare – spiegano qui – è creare dei rituali mattutini. L’inizio della giornata è la parte più importante: occorre, appena svegli, seguire un ritmo preciso di azioni e attività. Senza lasciarsi distrarre e senza creare ritardi ed errori – che non faranno altro che andare ad assommarsi per tutto il tempo che rimane, rovinando i piani. Per cui è raccomandato: svegliarsi prima degli altri (per evitare distrazioni), non controllare lo smartphone e la posta (portano solo ansia e confondono le idee), completare ogni azione nello stesso ordine ogni volta (prima la doccia, poi la colazione, etc.).
A questo punto, si può cominciare: occorre lavorare bene di testa. Prima di tutto, identificare tre cose che renderanno soddisfacente la giornata. Completare un progetto o un lavoro, definire un compito, svolgere qualcosa di specifico. L’importante è delineare bene l’idea e, come è ovvio, pensare anche a come metterla in pratica nelle poche ore che rimangono. Questa operazione è importante perché: a) sgombera la mente e permette di focalizzarsi su nuove idee o di affrontare meglio gli imprevisti; b) impedisce di scegliere obiettivi troppo ambiziosi, puntando a risultati più realistici – e, di conseguenza, più produttivi.
Attenzione, però: il vero trucco, che in parte smentisce quanto detto finora, è che la giornata comincia la sera precedente, quando si pianificano le minuzie del giorno dopo. Quando una persona organizzata si sveglia, sa già come si vestirà, cosa preparerà per pranzo (o dove andrà a mangiare), quali piccole mansioni svolgerà (pulizie, acquisti, spese varie). Non dovrà faticare per organizzarsi: potrà anzi affrontare gli imprevisti (negativi in genere, ma anche positivi, come l’incontro inaspettato con un amico, per esempio) che – è inevitabile – salteranno fuori. Alla fine, potrà concedersi il premio di qualche ora di relax (film, libri, passeggiate) alla sera.
Non sono perfezionisti. Il punto è proprio lì: l’importante è fare bene un lavoro, non farlo alla perfezione. La vera abilità è stare nei tempi, non creare buchi nella catena e far procedere il lavoro degli altri. Ingolfarsi può capitare, ma proprio per questo l’organizzazione genera virtù: sa dare il tempo giusto, o più tempo addirittura, per svolgere il compito necessario. Non è la trasformazione dell’essere umano nella macchina, trascinandolo in ingranaggi e costringendolo a seguire tempi non suoi. Significa al contrario modificare la realtà circostante prendendola d’anticipo. È una lunghissima corsa ogni giorno. L’importante è essere preparati a saltare gli ostacoli.