Bussola cineseLa Cina cambia ancora e in queste ore sta decidendo il nostro destino

A differenza dei suoi predecessori Xi Jinpin vuole rimanere segretario del Partito Comunista cinese oltre i dieci anni canonici. Finora ha rotto tutti gli schemi, andando contro corrente ma ha reso il partito più omogeneo e più giovane. Il futuro di Europa e Italia dipende dalle sue scelte

GREG BAKER / AFP

Xi Jinpin ha aperto oggi il del congresso del Partito Comunista Cinese. A differenza dei passati leaders, che pare si siano voluti alternare con mandati di 10 anni ciascuno (5+5), questa volta la leadership di Mr. Xi sembra voglia estendere le propria influenza oltre il suo periodo predestinato. Con la sua leadership sembrerebbe che l’alternanza tra le varie correnti sia destinata a cessare, origine di coperture reciproche e di corruzione. L’alternanza era una regola non scritta per evitare che una sola fazione potesse controllare il paese per troppo tempo.

L’azione di Xi è stata fin qui devastante, ha combattuto ferocemente la corruzione e il malgoverno, arrivando persino a mettere in prigione quasi un terzo dei generali dell’esercito cinese del People Liberation Army accusati di corruzione ed incapacità. Non ha avuto riguardo per nessuno, neanche del suo possibile pre designato successore Mr. Zhengcai, segretario del Partito Comunista di ChongQing città, che è stato dimesso e accusato di corruzione e di deviazione dalle regole del partito. Xi ha rotto tutti gli schemi, andando contro corrente ma rendendo così il partito più omogeneo e portando forze più giovani in front line. Mai visti così tanti 40enni al vertice dell’esercito!

Le purghe di Xi hanno colpito persino il figlio del passato presidente, Mr. Jiang Zhemin, quindi lui non si è fermato neanche davanti al suo principale mèntore. L’obiettivo di dell’attuale leadership è quella di calmare le turbolenze sociali che stavano per scoppiare contro la corruzione dilagante e l’ingiustizia sociale. Il Presidente Xi ha spinto nella direzione di rendere le riforme popolari e per far capire alla gente che ci sarà un futuro migliore anche per i meno fortunati. Da qui l’apertura di questa mattina con ampi riferimenti alla necessità di bilanciare gli scompensi di sviluppo tra zone costiere e quelle più interne.

La Cina conta almeno 200 milioni di persone nella classe media con una capacità di spesa di oltre 30 mila dollari/anno, una classe media persino più ampia di quella del nord America. E’ per questo che dovremmo fare molto attenzione agli sviluppi e temi di questo Congresso per renderci conto che il nostro sviluppo e futuro dei nostri giovani ed economie in Italia e l’Europa dipende anche dalla Cina.

Il partito vuole stabilità, vuole risolvere i problemi e spingendo le aziende, anche i giganti tecnologici a partecipare al benessere e sviluppo del paese. Lenovo, Alibaba, per esempio, stanno comprando sempre più terreni agricoli per portare la meccanizzazione nell’agricoltura e quindi produrre con più efficienza alimenti. Il cibo e l’acqua saranno un tema caldo per una società che presenta una crescita demografica così importante. Questa la chiamano responsabilità sociale delle imprese che devono sempre guardarsi dietro le spalle per non dimenticarsi le origini e lo sviluppo del paese.

Gli investimenti definiti speculativi sono quindi stati fermati perché non ha senso investire in Europa nel real estate, per esempio, con rendimenti asfittici, del 5%-7%, quando in Cina lo stesso settore rende oltre il 20%. Sono chiaramente visti come investimenti per portare fuori dalla Cina capitali non chiari, e fonte di corruzione. Mentre gli investimenti, definiti strategici, in tecnologie ed aziende sane, da poter far sviluppare in Cina, troveranno sempre terreno fertile ed apertura.

In questi giorni si sta quindi parlando di una Cina che muta, evolve e che guarda al futuro senza dimenticarsi delle classi più povere. Sarà una Cina più aperta, ma ai progetti e alle iniziative che porteranno più sviluppo al paese mentre la corruzione sarà punita sempre più severamente. Questa è una buona notizia anche per le aziende occidentali che potranno competere con quelle locali su basi più corrette e non “drogate” dalla corruzione. In Cina chi sarà in grado di seguire la rivoluzione tecnologica e a portare maggiore valore aggiunto, potrà vincere la sfida e svilupparsi el mercato e non solo in quello Cinese.

Da ricordare che quello cinese è un mercato impossibile da ignorare, anche se sento parecchi opinion leaders, giornalisti, politici che in Italia, non capendo cosa stia accadendo, la ignorano oppure la denigrano. La Cina conta almeno 200 milioni di persone nella classe media con una capacità di spesa di oltre 30 mila dollari/anno, una classe media persino più ampia di quella del nord America. E’ per questo che dovremmo fare molto attenzione agli sviluppi e temi di questo Congresso per renderci conto che il nostro sviluppo e futuro dei nostri giovani ed economie in Italia e l’Europa dipende anche dalla Cina.

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