In Inghilterra per trovare acqua sottoterra ci si affida ancora alla magia

Nonostante droni e rilevazioni satellitari, molti ingegneri impiegano ancora la cara vecchia rabdomanzia. Come se funzionasse davvero

Alcune aziende idriche inglesi, per trovare acqua, si affidano a dei rabdomanti. “Che male c’è? Si fa da secoli”. È questa, come racconta la Bbc, la classica risposta che danno alle domande di Sally Le Page, ricercatrice dell’università di Oxford, che ha sollevato il caso. La studiosa, stupita dal fatto che un ingegnere, impegnato nella ricerca di nuove fonti d’acqua, avesse estratto di fronte a lei il classico bastone a Y del rabdomante, ha cominciato a fare qualche ricerca. Quello che ha scoperto non le è piaciuto.

Un’ampia maggioranza delle aziende idriche inglesi ha ammesso che, sì, è vero. A volte si ricorre anche alla rabdomanzia. “Ma che male c’è?”, chiedono. Nulla, certo. Il problema è che affidarsi alla magia (perché altro non è) non sembra proprio una pratica scientifica, degna degli ingegneri che lavorano per loro. “Ma noi ci serviamo anche di droni e di rilevazioni satellitari”. Il bastone, insomma, è più folklore che altro. Eppure.

Eppure la lista delle aziende che lo fa (o meglio: delle quali lo fanno alcuni ingegneri) è lunga: Anglian Water, Thames Water, Scottish Water, Southern Water, Welsh Water, United Utilities, Yorkshire Water. “Abbiamo visto che i metodi di una volta funzionano ancora”, aggiungono. Ricordare che non esiste nessuna prova scientifica a sostegno della rabdomanzia è quasi umiliante. Non solo per la ricercatrice: per tutti. Ma si sa, il pensiero magico è il pensiero magico. Vale per trovare acqua e per scegliere i candidati.

In ogni caso, ci sono anche buone notizie: non tutti si affidano agli stregoni. Alcune best practice (che dovrebbero essere standard) ci sono. Quelle di Northern Ireland Water, Northumbrian Water, South West Water and Wessex Water. Per fortuna anche tra gli inglesi qualcuno che usa la testa e non la forca c’è.

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