La strana diplomazia dei bambini usata da Trump per incantare i cinesi

Di fronte al presidente e sua moglie The Donald ha estratto una carta insolita: un video della nipotina Arabella che canta in cinese. Funzionerà? Di sicuro dimostra, anche senza volerlo, che il futuro sarà di Pechino

Alla maggior parte dei bambini capiterà, se va bene, di recitare qualche poesiola alla cena di Natale. Davanti ai parenti, sempre pronti a fare complimenti e a battere le mani. Alla nipotina del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, invece, la sorte ha riservato un pubblico un po’ più insolito: il presidente della Cina, Xi Jinping e la moglie Peng.

È accaduto durante la visita ufficiale in Cina del presidente Usa. Per rompere il ghiaccio, per dimostrare che, in fondo, le relazioni tra Stati Uniti e Pechino sono buone, The Donald ha estratto la carta della nipotina, Arabella Kushner, sei anni, figlia di Ivanka e di Jared. La bambina, come sa bene il presidente, sta imparando il cinese. E ha voluto mostrarla a Xi.

E così la piccola, in un video sull’iPad del presidente americano, ha intonato una canzoncina in mandarino e la ha dedicata a “papà Xi” e a “mamma Peng”. Non sapeva che, sulle sue note, si giocava tutta la diplomazia tra i due Paesi più importanti del mondo e più potenti della storia. Per fortuna non ha sbagliato niente.

Del resto, non è la prima volta che Arabella viene impiegata per aggiustare i rapporti con Pechino. Come si ricorda qui, era già stata presentata a Xi durante la sua visita a Mar-a-Lago (anche lì mostrando la sua abilità nel parlare cinese) e poi ancora, in occasione del capodanno lunare, è stata portata all’ambasciata. Sempre per cantare in cinese.

Una diplomazia bizzarra, quella fatta con i bambini. Da un lato disarma, dall’altro sorprende. E Trump lo sa bene. Se funzionerà lo si vedrà in futuro. Per il momento dimostra che, in futuro, sapere il cinese sarà sempre più utile. Zuckerberg lo sta studiando. The Donald lo fa imparare ai suoi nipotini. Poi, certo, si dimentica di citare la maestra (la nanny Xixi, sempre assente dai suoi discorsi, mai citata in alcun libro), ma questo c’entra più con la sua visione degli immigrati, non con quella delle relazioni internazionali.

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