Sapete quando tutti sono troppo convinti di qualcosa che poi, alla fine, capita davvero? Quella sensazione comune, positiva o negativa, che ci da una certa sicurezza nell’affrontare un certo argomento o una certa discussione. Qualcuno, erroneamente, lo chiama karma, qualcun altro – probabilmente altrettanto erroneamente – la chiama psicosi di massa. Che alla fine è un po’ quella che ha colpito la maggior parte dell’Italia calciofila, e anche tantissimi addetti ai lavori, convinta che lo scudetto si sarebbe tolto i panni della Vecchia Signora per accogliere i colori azzurri del Napoli di Sarri.
Una convinzione data, basata per meglio dire, su alcune deduzioni che nemmeno il miglior Sherlock Holmes applicato al pallone avrebbe mai captato. La prima, la più interessante, è che la Juventus, dopo sei scudetti di fila, non potrà mai vincere anche il settimo. Una deduzione che sfiora il miglior populismo della politica italiana. Una seconda deduzione, secondo i migliori analisti del calcio italiano, è che il Napoli vincerà lo scudetto, perché non ha venduto nessun giocatore importante e la squadra si conosce molto bene. E qui arriviamo al terzo punto importante: il Napoli deve vincere lo scudetto perché Sarri ha creato degli automatismi che permettono alla squadra di giocare in totale autonomia. Ed è per questi tre punti che il Napoli dovrebbe vincere lo scudetto. Secondo gli analisti. Purtroppo ci si trova davanti alla realtà.
E questa realtà ci dice che la Juventus tiene il passo con grande mentalità, oltre all’Inter e alla Roma. Insomma, pretendenti ce ne sono. Ma soprattutto il Napoli non ha le stesse alternative di una squadra come la Juventus e sono le alternative che poi ti fanno vincere i campionati. Secondo linee, le chiamano. Ma di una qualità alta, altissima, tanto da poter fare i titolari nelle altre top team della Serie A. Alternative che al Napoli mancano, soprattutto in attacco e in difesa. L’infortunio di Milik, l’inesperienza di Ounas, la troppa duttilità di Giaccherini, la rottura del crociato di Ghoulam. E poi la mancata visione e lungimiranza della dirigenza che ha venduto sia Zapata che Pavoletti e l’infortunio di Milik ha mandato all’aria qualsiasi idea di turnover che Sarri aveva per quei tre davanti. E poi conta la delusione soprattutto nelle gare post Champions League. Il Manchester City ha ridimensionato la squadra di Sarri.
Non nel gioco quanto nel risultato che poi, alla fine, è quello che conta. La pausa per le Nazionali arriva con un tempismo perfetto per far riprendere fiato alla squadra di Sarri che contro il Chievo Verona ha dimostrato appannamento di idee e di condizione, considerando che il Napoli non si ferma da inizio agosto. Il Napoli è il favorito per vincere lo scudetto, dicono. Perché? Perché non potrà sempre vincere la Juventus. Forse.