Fare fotografie è sempre più facile. Come è più facile farle sbagliate. Purtroppo l’accesso a macchine digitali di costo basso (prima) e a smartphone di semplice uso (dopo) non ha comportato anche un aumento di una componente fondamentale per fare fotografie: saperle fare.
Le immagini in circolazione sono tante ma al 90% sono bruttissime. Non si richiede di diventare tutti come Cartier-Bresson, per carità. Ma, almeno, di evitare errori marchiani. Scelte dozzinali. Inquadrature storte (e no, non sono “artistiche”). Colori sfocati e braccia/piedi/gambe/capelli tagliati. Sono tutte cose che, se anche non si possiede un manuale, dovrebbero saltare ’all’occhio in quanto molto sbagliate. Ma tant’è.
In ogni caso, qui c’è un breve video del fotografo Sheldon Evans che spiega quali sono i tre principali errori che combinano i principianti, in particolare sui ritratti. La sua spiegazione è dettagliata. Ma chi non avesse tempo, può vederli elencati qui sotto.
Ad esempio, in tanti si concentrano sul soggetto e dimenticano lo sfondo. Errore. Le linee dietro alla persona, se non sono armonizzate con le direttrici della persona rischiano di sviare l’attenzione. Oppure la questione dell’aria intorno alla persona. Se troppo poca, l’immagine rischia di sembrare claustrofobica. Al tempo stesso, però, bisogna imparare a “tagliare” bene il soggetto: braccia e gambe non devono essere amputate a caso. Occorre sapere come si fa, altrimenti l’immagine sembra monca.
Insomma, sono indicazioni minime di buonsenso, le basi che ogni persona dovrebbe avere. Poi, chi vuole approfondire lo studio dei lumi e delle ombre avrà presto altre occasioni.