Babbo Natale esiste, e le sue spoglie si trovano in Turchia

L’attuale cattedrale di Demre potrebbe contenere la tomba di Babbo Natale, alias San Nicola. Nel 1083 i baresi portarono le reliquie del Santo nel capoluogo pugliese per venerarle, ma forse il sarcofago trafugato non era quello giusto

Babbo Natale, San Nicola, la Turchia, una tomba. C’è in vista una grande scoperta archeologica che però può scontentare i pugliesi e soprattutto i bambini. Gli archeologi avrebbero infatti trovato la vera tomba di Babbo Natale, alias san Nicola, vescovo di Myra, che si festeggia proprio il 6 dicembre. Mettiamo da parte renne e Polo Nord, regali e gelo, e trasferiamoci sul tiepido Mare Mediterraneo della Turchia meridionale. Qui sorge l’antichissima città di Myra, che oggi è chiamata Demre. Qui nel IV secolo fu vescovo Nicola, nato attorno al 270 a Pàtara di Licia, il quale si distinse per la sua bontà e per il suo andare incontro ai poveri, divenendo famoso per il suo continuo donare. In particolare si racconta che segretamente donò la dote a delle giovani ragazzi povere per permettere loro di sposarsi, salvandole così dalla prostituzione. Quel Nicola, divenuto santo, ha iniziato a portare doni ai bambini e mano a mano, nel corso dei secoli, è diventato Santa Klaus (san Nicola, appunto), da noi Babbo Natale. Anche gli abiti del buon vecchietto, liberati di pelliccia e imbottitura, richiamano proprio quelli episcopali. Nicola è un personaggio storico, come ben sanno i baresi. I quali nel 1083 si sarebbero recati nella chiesa di Myra dove il vescovo sarebbe stato sepolto e per salvarle dall’invasione islamica avrebbero sottratto da un sarcofago le reliquie di quello che è diventato il loro santo protettore. Le spoglie di san Nicola – in arte Babbo Natale – riposano quindi nella cattedrale del capoluogo pugliese, tranne una parte che è stata poi portata a Venezia. Neanche per niente, dicono gli studiosi turchi.

Una tomba importante nell’area più sacra, meritevole di essere conservata e protetta sotto la struttura della chiesa nuova. Cosa può essere se non la tomba del vescovo santo?

Il sarcofago tutt’ora venerato e dai cui furono asportati i resti del vescovo non era quello giusto. In quella medesima chiesa, gli archeologi, guidati dal direttore della Soprintendenza di Antalya Cemil Karabayram, utilizzando il georadar hanno trovato un tempio a un livello inferiore all’attuale: si tratterebbe di una chiesa più antica, probabilmente la prima ad essere costruita, che potrebbe essere stata colpita da un terremoto e per questo ricostruita. Ma – a quanto pare – salvaguardano in qualche modo l’area più preziosa dell’edificio, la cappella più importante. Quella che sarebbe appunto stata individuata dai rilievi dai quali sembra anche esserci una tomba in buone condizioni. Una tomba importante nell’area più sacra, meritevole di essere conservata e protetta sotto la struttura della chiesa nuova. Cosa può essere se non la tomba del vescovo santo? Le autorità turche (che da tempo chiedono a Bari di restituire le reliquie di san Nicola per attrarre più turisti a Demre) si dicono certe che quella sia la tomba giusta. Entusiasta ma più con i piedi per terra il capo archeologo: “Abbiamo ottenuto un risultato molto positivo, ma il vero lavoro inizia adesso”. Infatti al di là dei rilievi radar, l’accesso al sito archeologico individuato non sarà per niente facile. Bisognerà trovare il modo di raggiungere l’area da indagare archeologicamente senza danneggiare la chiesa superiore. E solo a quel punto – ammesso di arrivarci – si potrà verificare davvero di che si tratta, se c’è una tomba e di chi. I baresi possono quindi ancora sperare, mentre i bambini già sanno che al primo colpo di piccone si vedrà fuggire in cielo una slitta carica di doni.