Doveva curare l’Alzheimer, ma non funzionava. In compenso, però, può diventare la medicina del futuro per le carie e per la riparazione dei denti. Tideglusib non riesce a stimolare le cellule cerebrali, ma ha un forte effetto sulle cellule staminali della polpa dentale: provoca una nuova produzione di dentina e stimola la riparazione naturale del dente. Insomma, è la fine delle otturazioni.
Come funziona? Il farmaco agisce su un enzima, il GSK-3, che in genere blocca la formazione della dentina, e lo spegne. Il dente può ricostruirsi in santa pace.
Nel loro esperimento i ricercatori hano inserito nelle carie dei denti alcune microspugne in collagene biodegradabili, le hanno inzuppate di Tideglusib e hanno lasciato le cellule lavorare per qualche settimana. Alla fine il dente era rifatto, perfetto come nuovo. Unico problema: non erano denti di esseri umani, ma di topi. Ma la cosa al momento non desta grandi perplessità.
Secondo quanto spiega al Telegraph Paul Sharpe, professore del King’s College London Dental Institute “Il fatto che la droga sia stata già testata in via clinica per l’Alzheimer offre un’opportunità reale per far arrivare presto questo rimedio anche neglis tudi dentistici”. Un approccio semplice che garantisce protezione alla polpa dentaria e permette di restaurare la dentina.