Basta con “smartphone”: i francesi d’ora in poi diranno “mobile multifunction”

Ci tengono alla lingua e lo fanno sapere ogni volta. Se in Italia operazioni del genere avvenivano solo durante il Fascismo, in Francia è motivo di onore resistere all’ondata di anglicismi. Anche a costo di sfidare il ridicolo

Sembrava strano che non se ne fosssero ancora accorti: già da tempo circolavano nella lingua francese parole come “net neutrality”, o “smart tv” o, peggio ancora, “smartphone”. Lessico inglese usato da bocche francesi: inammissibile. E allora, dopo un’attesa durata anni, dall’11 gennaio è calata la mannaia.

Il parlante francese è invitato, raccomanda la Commission d’enrichissment de la langue française – una sorta di guardiano della lingua naziona,le creata nel 1996 e guidata da un accademico di nominato dal primo ministro – a usare altre parole, di origine francofona e sostituire gli allarmanti anglicismi sempre più diffusi. Per cui si dovrà dire “téleviseur connecté”, o “neutralité de l’internet” (già “internet”, come si vede, è sfuggita al loro controllo) e, addirittura, “mobile multifunction” al posto di “smartphone”. Proprio così: “mobile multifunction”.

Esempio di sciovinismo 2.0, la lista di proscrizione-e-sostituzione delle parole ha (spera di avere) anche una funzione di utilità per tutte le persone che, di fronte al latinorum della tecnologia contemporanea, restano disorientate. Uno smartphone è un cellulare, ma è anche di più. Per questo il francese chiede uno sforzo di precisione: se il telefono non va su internet, è solo un “mobile”. Altrimenti è anche “multifunction”. In italiano potrebbe essere un “telefonino aumentato”.

Così anche le famigerate “fake news”, che in Italia sono arrivate di peso e non hanno subìto nessuna modifica (eccerto, qui sapere due parole inglesi è considerato segno di distinzione) in Francia si sono trasformate in “infox”, simpatica crasi di “info”, cioè “informazione” e “faux”, cioè “falso”. La “blockchain”, che ancora il 90% di chi ne parla non ha ben chiaro cosa sia (e con ogni probabilità non lo capirà mai), per i francesi diventa un limpido “chaîne de blocs”.

Meno felici e, va detto, efficaci, sono altre soluzioni. Sostituire “deep web” con “toile profonde”, ad esempio, non sembra necessario né, soprattutto chiarificatore. Poco più utile appare cambiare “peer-to-peer” con “pair à pair”. E perché il “back office” si deve chiamare “arrière-guichet”, con scarsissima originalità? Si salva solo la sostituzione di “thumbnail” con imagette. È così chiaro che aiuta perfino gli italiani.

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