“Per me… il VAR… è una cagata pazzesca!”. Avrebbe detto questo Paolo Villaggio nel remake de Il secondo tragico Fantozzi. Dopo una domenica nera per il Var, fatta di vari episodi contestati in tre partite, rigori concessi e negati, gol annullati in pieno recupero possiamo dire che siamo di fronte alla più grande innovazione tecnologia nel mondo del calcio e allo stesso tempo siamo davanti a una delle più grandi pacchianate di questo sport. Certo, alla lunga, gli errori diminuiranno ma è questo il primo problema. Errare è umano. E umano, ad oggi, è l’attaccante che sbaglia davanti alla porta, il difensore che atterra l’avversario in area di rigore, l’allenatore che sostituisce il capitano, e umano, dev’ essere anche l’arbitro che non estrae il cartellino rosso e il guardalinee che non vede il fuorigioco.
Il VAR sta modificando il calcio, qualcuno dice che lo sta evolvendo ma credo che sia più onesto dire che lo sta plasmando. In maniera negativa, ovviamente. Tutti devono avere il diritto di sbagliare e di essere giudicati, criticati e bestemmiati. L’arbitro si sente spogliato dalla colpe, dalle responsabilità che lo rendono un uomo normale e non il direttore di gara ma un semplice figurante che nelle decisioni importanti si sposta, di lato. Il VAR sta creando confusione, panico, problemi e danni. Più di quelli che si prefigge di risolvere. Parliamo di amore, di romanticismo, di passione, perché poi è di questo che viviamo. E vedere l’urlo del gol spezzato in gola, l’alleluia in standby, la preghiera di un bambino che si ferma tra le nuvole e l’infarto dell’ultras sessantenne che si strozza nel petto, è un dispetto al calcio stesso. Il VAR è una mancanza di rispetto nei confronti di questo sport che sta perdendo di credibilità. Otto minuti di recupero, espulsioni viste e riviste e poi giudicate male, rigori non dati e poi rigori regalati.
Il VAR è un disastro ed è la volontà di rendere tecnologica qualsiasi cosa: la Smart Tv, lo Smartwatch, lo SmartDivano, lo Smartpreservativo e lo SmartFootball. Questa continua ricerca di rendere hi-tech qualsiasi cosa ci sfugge di mano, soprattutto in uno sport così concitato e concitante come il calcio. Viene il sospetto che VAR sia uno strumento tecnico utilizzato per mascherare la bassissima qualità degli arbitri. Forse è questo il vero motivo per cui il VAR è davvero una cagata pazzesca perché il calcio è roba per uomini, anzi per umano. E l’errore lo accettiamo, perché come tutte le cose fa parte del calcio, di quei magici 90 minuti di cui il VAR non ha nessun senso, nessuna dignità, nessuna possibilità di esistere perché il calcio è emozione e se qualcosa la interrompe questo non deve in nessun modo esistere.
Io voglio un calcio dove prima o poi cornuto all’arbitro glielo dico ma poi, a fine gara, vado a dargli la mano e gli auguro buone cose. Noi che amiamo il calcio davvero amiamo gli errori e amiamo gli umani. Sarei il primo ad applaudire per 92 minuti al remake de Il secondo tragico Fantozzi, perché per me, il VAR, è una cagata pazzesca.