Una volta per chiudere un giornale dalla notte al giorno dopo sarebbe servito quantomeno chiamare un fabbro e fargli cambiare nottetempo le serrature di tutti gli uffici. Oggi non serve fare tanto rumore e nemmeno pagare l’uscita notturna del fabbro. È sufficiente chiudere gli accessi al backend del sito a tutti i tuoi redattori e aspettare. Il mattino dopo, quando ognuno di loro, ognuno da un punto diverso dell’Italia, proverà ad accedere senza riuscirci. Il risultato sarà lo stesso, da un minuto all’altro e a costo zero.
È quanto è successo alla redazione di Blogo.it, circa un centinaio di redattori, quasi nessuno con contratto giornalistico, che la mattina del 22 dicembre, un venerdì, per un normale lavoratore salariato l’ultimo giorno di lavoro prima delle vacanze natalizie, si sono ritrovati senza accesso al sito, ovvero senza la possibilità di scrivere, di lavorare. Esattamente come se avessero trovato la porta della redazione sprangata e la serratura cambiata.
Chi conosceva Blogo.it e lo seguiva da qualche anno farà fatica a capire come sia possibile che un gigante del genere abbia potuto ritrovarsi senza terra sotto i piedi. 22 milioni di sessioni nel solo novembre 2017, scrive uno dei redattori coinvolti, Andrea Spinelli Barrile, su Senza Bavaglio. O ancora, un numero ancora più impressionante: 7 milioni. Ma non di pagine viste, né di utenti unici. Di euro. A tanto ammontava il fatturato di Blogo nel 2015.
Ma se rispondere al “come è possibile che un gigante del genere possa fallire a due anni di distanza dal record di fatturato” è impossibile anche per gli stessi redattori, la maggior parte dei quali ha scoperto di essere senza un lavoro quando si è ritrovata davanti al computer con lo sguardo esterrefatto e il panico nel cuore.
Questa però non è soltanto la storia della solita disgrazia italiana, quella dell’ennesimo media che chiude, negli ennesimi giornalisti che si ritrovano a spasso. Questa è anche una storia di rilancio, partita dal basso, da quelle stesse redattrici e da quegli stessi redattori che hanno deciso di non mollare e provare a resistere lanciando un nuovo sito, Altrospettacolo.it e una campagna di finanziamento.
C’è un modo di dire americano molto famoso che recita “When in trouble, go big” e significa molto semplicemente “quando sei alle corde, prova il tutto per tutto”. È quello che è successo in questo caso nelle ore seguenti a quel drammatico — per la redazione — 22 dicembre. Del centinaio di redattori di tutta Blogo, infatti, una quarantina, soprattutto del settore spettacolo — Tvblog, Soundsblog, Cineblog etc… — sono riusciti a stare uniti e, in collaborazione con Slow News e con il loro vecchio direttore, nonché fondatore di Tvblog.it, Alberto Puliafito, hanno lanciato un crowdfunding su Produzioni dal Basso.
Questa è anche una storia di rilancio, partita dal basso, da quelle stesse redattrici e da quegli stessi redattori che hanno deciso di non mollare e provare a resistere lanciando un nuovo sito, Altrospettacolo.it e una campagna di finanziamento
L’obiettivo? «Prima di tutto dare una casa a quanti più redattrici e redattori possibili, per non disperdere il lavoro fatto in questi 13 anni», dice Puliafito che però è cauto: «Siamo stati da subito molto chiari con tutti, ripartire da zero è complicato, ma siamo anche tutti d’accordo che è doveroso provarci e anche abbastanza fiduciosi che riusciremo a farcela».
«Vogliamo fare meno, ma meglio», rilancia Diego Odello, ex caporedattore spettacolo di Blogo.it e capofila di questa nuova avventura. «Sarebbe folle voler riproporre il modello Tvblog, prima di tutto perché sarebbe ingenuo pensare di arrivare a quei numeri prima di 2 o 3 anni, sia perché il modello che abbiamo in mente è un altro, svincolato dal giogo dei click e concentrato sulla qualità dell’informazione che diamo ai nostri lettori».
A quindici giorni dall’inizio della campagna, entrambi sono ottimisti. «Il primo risultato è stato raggiunto», dice Odello, «non dovevamo disperderci e siamo riusciti a restare il più possibile compatti». E difatti il morale delle redattrici e i redattori che si sono riuniti sotto la nuova bandiera di Altro Spettacolo, così si chiama la nuova piattaforma, pare molto alto. Ad aiutarli c’è sicuramente tutto l’affetto e il sostegno ricevuto dall’iniziativa da parte del mondo della televisione. Quegli stessi vip che negli ultimi 13 anni si era sentita criticare, pungolare, ma anche informare e recensire da Tvblog, appena saputa la notizia è accorsa in aiuto inviando decine e decine di video messaggi di solidarietà e di sostegno: Antonella Clerici, Fabio Fazio, Maria de Filippi, Maurizio Costanzo, Pippo Baudo, Simona Ventura, Lorella Cuccarini, Mara Venier, Pupo, che per l’occasione ha improvvisato al piano una canzone dedicata a loro, e molti molti altri.
Anche il mondo degli addetti ai lavori ha reagito, sostenendo fortemente l’iniziativa: Antonella Clerici, Fabio Fazio, Maria de Filippi, Maurizio Costanzo, Pippo Baudo, Simona Ventura, Lorella Cuccarini, Mara Venier, Pupo, sono solo alcuni dei volti dello spettacolo italiano che in questi giorni hanno mandato video di supporto a Altro Spettacolo
Il futuro di questa avventura è ancora incerto. La campagna di finanziamento su Produzioni dal Basso durerà fino al 24 gennaio e per ora è arrivata a circa 7mila euro su 30mila. Per ora l’unica cosa certa è che quello che sembrava nato come un incubo bello e buono si sta lentamente trasformando. Se il sogno di fondare Altro Spettacolo, mantenerlo indipendente e renderlo sostenibile si realizzerà è presto per dirlo. Ma in un contesto come quello in cui viviamo, in cui negli ultimi 12 mesi le realtà giornalistiche in crisi si sono moltiplicate — da Vogue, a L’Unità fino a Pagina99 — vedere un gruppo di professionisti che rilancia in questo modo fa ben sperare.