Le temperature salgono e nascono sempre più tartarughe di mare femmine. Le due cose, per chi non lo sapesse, sono collegate: la prima causa la seconda. Non occorre crescere a pane e Quark per sapere che, nel meccanismo di riproduzione di questo animale, il sesso del nascituro, appena prima che esca dall’uovo nascosto sulle spiagge, dipende dalla temperatura dell’ambiente. Se è più alta, sarà femmina. Se è bassa, sarà maschio. Un sistema bizzarro ma che, fino a poco tempo fa, ha sempre funzionato: assommando le diverse posizioni nella sabbia e le varie latitudini geografiche, garantiva una certa varietà di gradi di calore. E ha permesso a maschi e femmine di nascere in numeri pressoché uguali.
Ora, però, le cose stanno cambiando. L’innalzamento delle temperature, soprattutto nelle zone intorno alla Grandi Barriere Coralline, da almeno vent’anni fa sì che gli esemplari siano, al 99%, femmine. Provocando problemi di riproduzione e, in ultima analisi, favorendo la loro scomparsa.
Per la precisione, le zone della Grande Barriera Corallina scelte dalle tartarughe per riprodursi sarebbero due: una nel Nord e una più a Sud. Tra le due aree ci sarebbe una differenza di clima importante: non a caso nel Nord, più calda, l’87% dei nuovi nati è femmina. Nel Sud, più fresca, la percentuale è meno drastica: il 30% è composta da maschi. Le femmine sono maggioranza ed è un problema, anche se – come dimostrano le ricerche – le femmine del Nord cercano di accoppiarsi con i maschi del Sud. Ma non basta comunque.
E allora che si fa? Secondo gli scienziati la situazione non è così grave. Le tartarughe, fanno notare, hanno a disposizione molti modi per adattarsi al cambiamento climatico. Ad esempio, potrebbero cambiare il periodo dell’anno per deporre le uova, sfruttandok i mesi meno caldi. Oppure, in modo anche più semplice, cambiare i luoghi, spostandosi più a sud. Ma non è facile: le tartarughe depongono le uova nelle spiagge in cui sono nate. Ogni cambiamento di abitudine richiede tempo, così come ogni forma di adattamento genetico. E loro – che vivono almeno 80 anni – sono molto lente. Il clima cambia più in fretta.