Riascoltare Zombie (e altri evergreen) con la traccia vocale isolata è un’esperienza

Basta cercare ”Isolated vocal” o ”a cappella” e si riascoltano le canzoni note in modo diverso, straniante. Godendosi silenzio, timbro, vocale, e groove

Ci sono canzoni che abbiamo sentito, risentito, ci hanno accompagnato, sono diventate soggetto di nostalgia e -visto che non solo siamo quello che mangiamo, ma siamo anche quello che ascoltiamo- autorappresentazione. Ma forse, alla miliardesima volta che riascoltiamo Creep dei Radiohead, o Serve the servants dei Nirvana non ne possiamo francamente più, chissà se della canzone o di noi stessi che riascoltiamo la canzone. L’opera d’arte, comunque tende a perdere la sua aura per via della riproducibilità tecnica.

Ma c’è un modo di tornare agli evergreen trovandoci sfumature nuove, e non è nemmeno troppo laborioso. Basta cercare, per esempio su youtube, la versione solo voce del brano. La traccia originale del pezzo, ma con tutti gli altri strumenti aboliti. Le versioni migliori sono quelle fornite sottobanco da chi ha avuto accesso alle registrazioni multitraccia originali (file o nastri). E ovviamente non ci sono solo per la voce. Si trovano splendide isolated track di batteria, basso, chitarra, eccetera, che interessano per lo più i musicisti.

Ma per esempio ricordare Dolores O’Riordan attraverso la versione solo voce di Zombie permette di sentire mille dettagli, di tono, di interpretazione e di timbro, che tendevamo a non aver notato.

O di far emergere lo swing inafferrabile di Amy Winehouse in Rehab. O i ringhi perfettamente rock di Michael Jackson in Billy Jean. O la pienezza e le sfumature della voce di Paul McCartney in Yesterday. O infine, il fatto che God only knows dei Beach Boys sembra quasi un madrigale cinquecentesco, più che surf music.

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