Si parla sempre di quanto sono sexy le politiche italiche (Boschi, Madia, Carfagna, la neo-nominata Barra + una lista infinita), mai di quanto sono sexy i politici italici. Forse perché non sono sexy nemmeno un po’? Sarebbe fantastico se almeno uno di loro fosse più sexy degli altri. Lo si potrebbe votare. In vista delle elezioni, è naturale riflettere sulla nostra politica e sui nostri valori. Ci sono grandi domande a cui rispondere: qual è la mia posizione su questo? Qual è la mia posizione su quest’altro? E, cosa più importante: vorresti andare a letto con qualcuno di loro (GRATIS)? Non hanno le idee chiare, non hanno programmi politici sensati, hanno almeno il sex appeal? Vediamo. Movimento 5 Stelle. I volti freschi della politica italiana. Giovani, sbarbatelli, alti. Dibba e Di Maio sono le colonne del Movimento, i gemelli diversi. Dibba si veste trasandato, con le sciarpette di lino e i giacconi della North Face; purtroppo, nonostante gli sforzi apprezzati, non passa il turno: lo vedi e pensi ai paesi sottosviluppati, a lui che fa il girotondo con bambini sudamericani, alle malattie esotiche, ai falò in spiaggia ma senza marshmallow. Di Maio, sempre inamidato nei suoi completi scuri: pensi alle pompe funebri e al collutorio. Non sono sexy, sono solo carini.
Per non parlare di Grillo e Casaleggio. Grillo con la sua chioma fluente e la sua vocetta stridula, alla Paganini, e Casaleggio con le sue passeggiate pensose nelle Langhe, alla vorrei ma non posso. Ok, ma non siamo così superficiali. Andiamo oltre, alla sostanza. Certo, un uomo che sbaglia i congiuntivi non è molto sexy, fino alle date ok, ma i congiuntivi proprio no. Il problema principale dei Grillini, oltre all’ignoranza (NB. l’ignoranza può essere molto sexy ma non la loro) è la volubilità, dicono a poi b poi non a poi non b, non si capisce mai bene cosa pensano e questa poca chiarezza non fa “mistero sexy”, fa solo indecisione. Vogliamo parlare delle loro nuovissime leve? Per esempio della Iena (Dino Giarrusso)? Ok. Sui social girano all’impazzata i suoi video promozionali. Santo cielo, non esagerare, se ti vendi come un bravo ragazzo contro le violenze del mondo e la corruzione in modo così insistente e disperato nessuno ti troverà attraente. Robin Hood con quelle calzamaglie non era attraente, almeno però faceva le cose in silenzio e non spiegava al popolo come mettere una x su una scheda elettorale.
Dibba si veste trasandato, con le sciarpette di lino e i giacconi della North Face; purtropponon passa il turno: lo vedi e pensi a lui che fa il girotondo con bambini sudamericani, alle malattie esotiche, ai falò in spiaggia ma senza marshmallow. Di Maio, sempre inamidato nei suoi completi scuri: pensi alle pompe funebri e al collutorio
Passiamo a destra, alla destra dichiarata. Preambolo. Considerando che i destrorsi tendono a mancare di umorismo, sottigliezza, intelligenza e simpatia, sembra plausibile che quelle carenze possano passare in camera da letto. Teniamo Berlusconi alla fine, è un caso a parte, il pan outsider della destra italiana. Lega. Salvini. Salvini, se non fosse per il tono di voce, la cadenza, e la barbetta da capra (sembra non averne abbastanza) sarebbe anche passabile. Certo, bere una cosa prima sarebbe sconsigliabile: voglio dire, di cosa si potrebbe parlare? Craniometrie? Razza orobica? Dilemma esistenziale: il piacere attraversa anche i confini politici? L’ideologia ha ripercussioni sostanziali, per qualcuno potrebbe essere annoverata fra le malattie sessualmente trasmissibili. Però. C’è un però.
Spesso si dice che il desiderio contrastato può portare alla perversione – da qui il tropo della scolaretta cattolica un po’ porca. Dov’è il divertimento da bad boy se non ci sono i limiti da violare? Con questa logica, quelli di destra, non sono la noia che sembrano essere. I destrorsi potrebbero essere effettivamente più perversi dei sinistrorsi? Forse sì. Pensando a Gasparri, però, con la sua faccia da ti leggo l’IBAN negli occhi, questa teoria allettante svanisce. Eccoci arrivati finalmente al Cavaliere Maximo: Berlusconi. A parte le mille cose ovvie che si potrebbero dire sulla sua faccia (i maligni dicono che ha lo stesso colore delle perette Pirelli per le lavande vaginali) e le foto con gli agnellini (perché hai scelto proprio quel simbolo, non potevi tenere fra le braccia dei cuccioli di leone?), si è guadagnato la nostra stima. Unica cosa: dopo aver letto delle sue scorribande in lungo e largo, per anni, in ogni minimo dettaglio, solo associare la parola “sesso” a Berlusconi fa venire in mente una serie di arnesi idraulico/urologici, specialisti in camice al lavoro, impianti, innesti, bocchette, schizzi di sangue. Il voltastomaco.
Lo schieramento di sinistra. Fassino, Franceschini, Veltroni, ed è subito dopoguerra, o assemblea studentesca sfigata, appassita, macerata. Pallidi, emaciati, con i capelli sporchi e scompigliati che parlano dell’ultimo film d’essai croato che hanno visto in lingua originale, fanno venire solo voglia di lesso scondito. Calenda: un po’ appesantito dalla vita e dal suo côté, ci si potrebbe mangiare una bistecca insieme, almeno
Passiamo allo schieramento di quelli ‘de sinistra. Fassino, Franceschini, Veltroni, ed è subito dopoguerra, o assemblea studentesca sfigata, appassita, macerata. Pallidi, emaciati, con i capelli sporchi e scompigliati che parlano dell’ultimo film d’essai croato che hanno visto in lingua originale, fanno venire solo voglia di lesso scondito. Calenda: un po’ appesantito dalla vita e dal suo côté, ci si potrebbe mangiare una bistecca insieme, almeno. Civati e siamo ai gattini, cagnolini, coniglietti. Lo zoo dello zio Tom. E la delicatezza dell’occhio azzurro un po’ arrossato, che fa molto principe azzurro stonato che sbaglia strada, non apre nessuno scenario sconcio. Renzi. L’ex uomo nuovo della politica italiana, è l’ex un po’ in generale, la sua volontà di potenza è stata schiacciata e lo scintillio feroce che aveva negli occhi si è trasformato in una lacrimuccia inespressa. Per non parlare del suo passato da boyscout.
Gentiloni. Oh, Gentiloni. La gentilezza (nomen omen), la moderazione, la voce bassa come se fosse in chiesa h24, il capo chino, quella montatura degli occhiali. Gentiloni fa coppia con Tajani. La stessa verve. Solo che Tajani, povero lui, ha la faccia da San Bernardo, da cagnolone fedele. Ma la vecchia guardia vince su tutti. Bersani e D’Alema si aggiudicano il primato almeno fra i sinistrorsi. Bersani per il suo fare da gatto sornione, e D’Alema per il suo fascino da distruttore instancabile, che potrebbe scavallare in serial killer da un momento all’altro. Concludiamo con Casapound. T’immagini un omone senza paura, le mazzate, la curva sud, le ragnatele sul gomito, invece c’è Di Stefano Teddy Bear, e crolla tutto. La questione è complessa: riusciremo a votare il meno peggio – anche per quanto riguarda la questione sex appeal? La verità è solo una: i nostri politici, oltre che a farci passare la voglia di andare a votare, ci fanno passare pure la voglia di fare l’amore.