Milinkovic-Savic, un carro armato sulle punte di una ballerina

È il centrocampista più forte della Serie A e dei prossimi anni. Il sergente della Lazio è un giocatore unico e moderno

CARLO HERMANN / AFP

A volte ti chiedi da dove nasca il talento, da dove arrivino alcuni atleti, come si siano formati e come sono giusto a quel livello. La risposta è che a volte il Dio dello sport ha fatto tutto da solo, come in questo caso: prendi la classe, la potenza, la ferocia, il controllo, la fisicità, la tecnica, l’intelligenza tattica e l’eleganza, mescola bene, aggiungici un accento slavo e otterrai, senza alcun dubbio, Sergej Milinkovic-Savic, serbo in tutto e per tutto ma nato in Spagna, a Lleida. Tutto ha inizio nell’agosto del 2015 quando la Lazio ufficializza il passaggio del centrocampista arrivato nella capitale dal Genk. Come solito il grazie va detto a Igli Tare che in questi anni come dirigente e osservatore, qualche talento, lo ha trovato ma pare davvero che uno così non si fosse mai visto. Alto 1,92 cm, peso intorno ai 76 kg, classe 1995. Un pennellone che nella fase area non ha rivali ma che in meno di tre anni di Serie A si è raffinato diventato un giocatore elegante e allo stesso tempo efficiente.

Tocchi di suola, colpi di tacco, sombreri, quello che serve per far gridare: “Oooooh” al pubblico ma poi anche assist e gol, ben nove in questo campionato e con questo risultato, ancora migliorabile, è attualmente il centrocampista più prolifico della Serie A e il centrocampista più giovane ad aver realizzato così tanti gol nei cinque maggiori campionati europei. A molti ricorda Pogba, altri lo vedono più il Zidane dei tempi moderni, qualcuno ancora pensa che possa essere il nuovo Ballack, accostamento per nulla lontano dalla realtà. La verità è che il sergente della Lazio è un giocatore unico e moderno, è funzionale in tutte le parti del rettangolo verde ed è bravissimo sia tatticamente senza la palla tra i piedi, sia quando deve accarezzare la sfera. Non è uno che ama particolarmente le finezze o i leziosismi ma quando capita di certo non si tira indietro perché Milinkovic-Savic, oltre ad essere tremendamente concreto è anche esteticamente bello da vedere, nonostante i quasi due metri di altezza. Un pennellone che disegna arte sulla tela d’erba dei campi da calcio. E in questa Lazio, in questo campionato, in questa Europa League, sta facendo davvero la differenza. Ma quanto vale sta differenza? Non meno di 100 milioni, sentendo in giro.

Se Pogba ne è costati circa 110, allora lui, il sergente, che segna anche di più del francese, come minimo ne potrebbe valere 120. Domani è il suo compleanno e qualche club, con la scusa degli auguri, probabilmente gli recapiterà un sondaggio per chiedere se è interessato a lasciare i biancocelesti. I top club sono alla porta perché questo è un top player ed è senza alcun dubbio il centrocampista più forte della Serie A: Hamsik, Pjanic, Nainngollan, Suso, Perisic, tutti un passo indietro a questo bestione elegante ed efficace, risoluto e di classe, praticamente un carro armato che cammina sulle punte di una ballerina di danza classica e fa male come uno spadaccino perfetto, preciso e pungente. Ecco, il centrocampista più forte dei prossimi anni si chiama Sergej Milinkovic-Savic.

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