L’obbligo scolastico scende da sei anni a tre. Tranquilli, non in Italia (non sia mai), ma in Francia. Decisione del presidente Emmanuel Marcon, per un provvedimento che scatterà, se non ci saranno intoppi, dal 2019.
A dire il vero, come fanno notare qui, non sarà una grande rivoluzione: già oggi il 97% dei babini che raggiungono l’età di tre anni viene spedito dai genitori alla scuola materna. All’appello, vero e metaforico, ne mancherebbero solo 26mila, gli unici che aspettano i sei anni per entrare nel mondo della scuola. Una omogeneità che riguarda tutto il Paese, a parte alcune differenze in Guayana e nell’arcipelago delle Mayotte.
Il tutto rientra nel progetto di riforma globale che ha in mente Macron. “Trasformare la scuola nel luogo dell’uguaglianza reale”, anche passando attraverso la “revisione della scuola materna: non più un modo per custodire i bambini, o una forma di preparazione alla scuola elementare, ma come una scuola a sé, dedicata all’apprendimento della lingua e allo sviluppo del bambino”, ha spiegato l’Eliseo.
Per cui, non solo obbligo a tre anni: ma una rivistazione completa dell’intero ciclo di apprendimento, a partire dallo sdoppiamento delle prime classi, “i corsi preparatori”, nelle zone svantaggiate, fino ad arrivare alla modifica della procedura di accesso all’università, compresa la riforma del baccalaureato (più o meno le nostre superiori) e la formazione professionale.