Con i sex toys o senza, il mondo è (sempre più) delle over 60

Donne sopra i 60 che lavorano, hanno successo, si innamorano, usano i sex toys. Come in Grace and Frankie con Jane Fonda. Non c’e solo lei come esempio di donna avanti nell’età e anche nella vita

Se sei una donna di over settanta attiva sei spacciata. L’unica cosa che si accetta senza troppo chiasso è il viaggio. Potete viaggiare. O avere degli hobby da “anziane”: giocare a carte, fare la maglia, camminare un po’ (non esagerate però), guardare la tv (solo certi programmi), potete leggere rigorosamente con gli occhiali e andare al teatro a divertirvi mentre i ragazzi sbuffano. Se sapete usare bene l’iPhone ci s’impressiona: i più sensibili fanno solo una faccia sorpresa senza dire “Ma com’è possibile?”. Com’è possibile con quei reumatismi, con quello stordimento che dovrebbe accompagnare ogni persona dai settanta in su?

Ebbene, lo è. O quando ci aggiungono su Facebook persone con i capelli bianchi e non le accettiamo perché presupponiamo che c’intaseranno la bacheca di “Grazie per l’amicizia”, o di quel Lei tanto fuori luogo sui social “Le auguro una buona giornata” e giù valanghe di emoticon e qualche gattino coccoloso. Ci si domanda spesso se esista un modo diverso per uomini e donne di affrontare il processo d’invecchiamento, molte ricerche sembrano suggerire che il raggiungimento della terza e quarta età sia una sorta di contenitore dell’indifferenziato, uomini e donne sono considerati come un soggetto neutro, senza sessualità, dei corpi gloriosi.

Le donne sopravvivono agli uomini in quasi tutte le società (sono molte di più) e, per giunta, sono considerate “vecchie” e trattate come tali prima degli uomini (quindi sono proprio molte molte di più) – basta una ruga di troppo e sei un reperto fragile e impolverato da lasciare sulla mensola, o una strega

Ma qualche differenza c’è: per esempio, le donne sopravvivono agli uomini in quasi tutte le società (sono molte di più) e, per giunta, sono considerate “vecchie” e trattate come tali prima degli uomini (quindi sono proprio molte molte di più) – basta una ruga di troppo e sei un reperto fragile e impolverato da lasciare sulla mensola, o una strega. Nella rappresentazione, dall’arte alla letteratura, sono streghe cattive o nonne paciocche: da una parte un certo feticismo per la pelle cadente, verde in faccia, raggrinzita, vene in vista come un dipinto di Jean Fourier. Dall’altra volti pieni, sapienziali, di una sapienza buona, materna, accudente, ma sempre un po’ troppo artefatta, la nonna di Cappuccetto, la vecchina che ti dà le caramelle e ti pizzica la faccia.

Per gli uomini essere considerati “maturi” è sempre stato un punto di forza (il brizzolato alla Clooney, l’argentato distinto alla Gere, il saggio filosofo affabulatore, il vedovo tristanzuolo da consolare). Per non parlare della coppia uomo maturo/lolita esplorata in lungo e in largo, al contrario di quella donna matura (matura matura, non bonona milf)/ragazzino: quasi zero. Giusto i fumi dei benedetti anni Settanta hanno prodotto capolavori come Harold e Maude: amore non platonico, ad un certo punto consumano (per lui è la prima volta!), fra un diciottenne nobile con tendenze suicide che ritrova la gioia di vivere grazie ad una quasi ottantenne hippy. «Le donne anziane sono il target socio-demografico che cresce di più al mondo», ha dichiarato, insieme all’ammissione della sua attività sessuale copiosa, Jane Fonda, classe ’37 con il culo più sodo di una ventenne strizzato in vestiti 42 – se lo sculaccia spesso nella serie di cui è protagonista insieme a Lily Tomlin, classe ’39 che si fa tante canne con vari bong diversi – una hippy c’è sempre di mezzo.

La serie, targata Netflix, si chiama Grace & Frankie, è già arrivata alla quarta stagione, ed è stata confermata la quinta – la guardano molti millennials (!). Prima questione che sorge spontanea: come chiamarle? Anziane? Non sia mai. Vecchie? Siamo pazzi?! Donne di una certa età? Osceno quel modo di fare i vaghi, vaghi su cosa poi? Sull’età? Ancora peggio di vecchie. Terza età? “Giovani anziani” e “Grandi vecchi” come fanno non i puffi ma su documenti ufficiali di ricerca? Forse chiamarle con i loro nomi è l’unica opzione. Grace e Frankie della serie tv, per esempio, sono due quasi ottantenni californiane che, dopo essere state mollate dai rispettivi mariti che si sono dichiarati gay e innamorati fra loro, si trasferiscono insieme nella casa al mare e cercano di riprendersi in mano le loro vite.

Grace e Frankie sono due quasi ottantenni californiane che, dopo essere state mollate dai rispettivi mariti che si sono dichiarati gay e innamorati fra loro, si trasferiscono insieme nella casa al mare e cercano di riprendersi in mano le loro vite.

Ad un certo punto provano a chiedere un prestito per realizzare un prototipo di sex toy, un vibratore viola attento alle esigenze delle ottantenni. (Ps. Esiste. Ed è molto più leggero ed ergonomico). Anatema. Dovete lasciare spazio ai giovani1!1! Dovreste tutte provare a fingervi settantenni e chiamare una banca per un prestito, magari avendo una vera e propria idea geniale con business plan annesso: non ve lo daranno. Ovviamente le due signore non ottengono il prestito né dalla banca né da start up di nerd trentenni all’avanguardia. Qui le questioni scottanti sono due. Anziane che vogliono fare le imprenditrici. E anziane che non vogliono rinunciare al loro piacere sessuale. Doppio anatema. Ma come, sei anziana e ancora t’interessi al sesso? Pensa a fare la nonna, pervertita, e ad aspettare la morte!1!1 Ma si parla di donne. Donne con i capelli bianchi, un portapillole e qualche doloretto in più che vogliono comunque ancora divertirsi, mettersi in discussione, avere potere, innamorarsi, e fare sesso.

A questo punto risulta difficile bollare di civetteria chi non vuole confessare la propria età – il Censis rileva come la discriminazione in base all’età è più avvertita dalle donne (54,4%) che dagli uomini (28,0%). La verità è che queste donne quando non sono delle bavose in qualche casa di riposo con bisogno di attenzioni h24 sono ancora più problematiche da accettare e difficili da gestire per la società. Sembra quasi impossibile uscire dal pregiudizio “sono un peso, sono da aiutare”. Ad attraversare la strada, a non essere scippate, a dire la cosa giusta, a non perdersi. Già è pesante invecchiare, non mettiamoci anche in mezzo la retorica del “poverine” tanto toccherà a tutte e tutte preferiremmo essere delle vecchie che possono essere vecchie senza sorrisi apprensivi, sguardi di pena o disapprovazione se non si comportano come dovrebbero (da nonne che vogliono solo dare pappine ai nipotini, spolverare casa, o preparare pozioni per avvelenarli, i nipotini). Nella serie, i mariti, anche loro ottantenni, continuano a lavorare come avvocati senza nessun problema.

Sembra quasi impossibile uscire dal pregiudizio “sono un peso, sono da aiutare”. Ad attraversare la strada, a non essere scippate, a dire la cosa giusta, a non perdersi

I medici continuano a fare i medici finché non finiscono sulla sedia a rotelle pure loro, i politici non ne parliamo, i professoroni baroni restano incollati sulle sedie fino alla balbuzie. La probabilità di firmare un contratto per le donne è 5,56 per cento mentre per le donne over 65 la probabilità crolla a 3,41. Un ripensamento della logica e delle modalità d’inclusione delle donne over nel mercato del lavoro è necessario, vista anche l’impossibilità sempre più realistica di avere una pensione (67 anni e sei mesi? Simpatici). Anche perché la lista di donne attive, potenti e voluttuose nonostante l’età cresce.

Jane Fonda, oltre alla casistica socio-demografica, da Fazio ha detto pure che sarebbe triste senza sesso – “tantovale morire”. D’ accordo con lei anche la collega, tutta curve e italianità, Sofia Loren: mito vivente che non si limita a fare il mito, ma sta attenta alla dieta e a non prendere troppo sole. Dolce e Gabbana le ha pure dedicato un rossetto, numero 1, rosso carminio. Ma sono tante le over che non fanno solo le nonne, basta pensare a Patti Smith perennemente in tour, a Orietta Berti, suo controcanto italico, regina a Celebrity Masterchef e amante di Luigi Di Maio – come se lo stringe sorniona nella foto che si sono fatti insieme. O alla Leosini, più monacale con i suoi pantaloni a sigaretta: non si mette più le gonne da quando un collega le disse che non aveva capito nulla di quello che aveva detto perché le guardava solo le gambe.

Compensa con il trucco sempre impeccabile, le acconciature vaporose, quasi ipnotiche, e i termini aulici (ARDORI LOMBARI su tutti) che, come dice, «non sono io che parlo aulico, è la lingua comune che si è impoverita». O, altro tipo, glaciale e micidiale, sempre iperattiva e potente, Anna Wintour soprannominata donna-drago, che, nonostante la pausa da Vogue America resta in pista, sempre in prima fila alle sfilate a denigrare designer emergenti troppo hipster per i suoi gusti.

X