Forse ha un po’ esagerato. Ma potendo godere di un privilegio particolare, il re Mswati III, sovrano assoluto dello Swaziland, ha deciso di approfittarne e nel corso della sua vita di monarca ha già sposato quattordici mogli.
È uno dei suoi diritti, del resto. Unico Paese in tutta l’Africa ad avere la monarchia assoluta (anche in Europa ce n’è uno: qual è?), resa ufficiale dal 2006 su decisione dello stesso Mswati III, è anche l’unico in cui il re può scegliere la moglie (che monarchia assoluta sarebbe?) durante una festa annuale che dura una settimana, la cerimonia della Reed Dance, anche nota come Umhlanga. E lo fa, di volta in volta, pescando da un esercito di ragazze povere e vergini (questo requisito viene sottoposto a severi controlli) portate fino alla capitale da tutti gli angoli del regno.
Finora ne ha sposate 14, alcune però sono morte (suicide) nel frattempo. La prima è stata Inkhosikati LaMatsebula, seconda da Inkhosikati LaMotsa e Inkhosikati LaNganganza. La quarta è Inkhosikati LaMbikiza, lanciata dal re in una lotta contro l’Aids, per contrastare la quale propone un sistema di lotta piuttosto originale: impone per legge la castità totale per le donne fino ai 18 anni (età in cui, si presume e spera, prendano marito).
Il catalogo continua, con Putsoana Hwala e Delisa Magwaza, coetanee. Segue Inkhosikati LaMasango, sposata nel 2000. Non contento, due anni dopo sposa Inkhosikati LaGija e Inkhosikati LaMagongo. Altri due anni e sposa Inkhosikati LaMahlangu, scomparsa da casa, cercata dalla famiglia e ritrovata – quasi un miracolo – alla corte del re, che la sposa nel 2004. L’anno dopo tocca a Inkhosikati LaNtentesa e poi a Inkhosikati LaDube, finalista al concorso Miss Adolescente.
Bastano? No. Si conclude con Inkhosikati LaNkambule nel 2007 e con Inkhosikati LaFogiyane, per la quale ha aspettato la bellezza di sette anni.