C’è chi vorrebbe poter volare. Chi, invece, più pigro, vorrebbe diventare un gatto per poter poltrire tutto il giorno. Lo scrittore inglese Thomas Thwaites, invece, ha scelto di diventare una capra. Senza che ci fosse nessuno come Sgarbi a consigliarglielo.
All’inizio si trattava di un esperimento. Una sorta di “vacanza dalle preoccupazioni umane” per abbracciare le preoccupazioni caprine. E, visto che non è semplice cambiare specie, ha dovuto arrangiarsi come poteva. Si è munito di una serie di arti prostetici per camminare come una capra e, con l’aiuto di un biologo piuttosto disponibile, si è anche fatto fare un rumine artificiale, cioè uno stomaco in grado di scomporre l’erba. Una sorta di mimetizzazione, anche cerebrale, nella vita di una capra della durata di tre giorni.
È stata un’esperienza strana. Di sicuro, come ha detto, “divertente”, ma in qualche modo “profonda”. Nemmeno del tutto tranquilla: camminare su gambe e braccia, anche su pendii scoscesi non è una barzelletta, come non lo è affrontare un caprone intenzionato a sfidarlo. “Per fortuna è intervenuta una capretta, con cui ero diventato amico qualche giorno prima, a difendermi. Il suo aiuto ha fatto sì che la tensione si stemperasse”.
Gli è servito per staccarsi dalla sua natura umana, per comprendere meglio la natura e capire cose nuove e fondamentali. Ad esempio, che “ci sono erbe più buone di altre”. E poi, per scriverci sopra un libro.