Nel World Happiness Report realizzato quest’anno dalle Nazioni Unite è emerso che l’Italia è solamente al 47° posto nella classifica dei Paesi più felici. Sul podio la Finlandia, e più in generale gli altri Paesi del Nord Europa (Norvegia, Danimarca, Islanda, Svizzera, Olanda). Fanalino di coda, il Burundi. Purtroppo l’Italia è all’ultimo posto rispetto ai grandi Paesi Europei (tutto il report qui).
Il Bel Paese riceve comunque buoni punteggi su PIL, aspettativa di vita e welfare; mentre ottiene punteggi molto bassi per quanto riguarda il grado di fiducia nel sistema (a causa della percezione di corruzione diffusa e di conseguenza delle diseguaglianze sociali). Dunque risulta evidente come da un lato abbiamo una buona qualità di vita nel privato – quel saper vivere che ci viene invidiato da tutti: il buon vino, il buon cibo, il calore dei rapporti umani, la bellezza, il godere dei quotidiani piaceri della vita -; dall’altro, invece, vi è un «sistema Paese» critico, che rende difficile la crescita dell’Italia.
Ma come cosa rende felice oggi gli italiani? E in particolare le donne? Ecco cosa emerge dal report di L’Oréal.
Come si ricorda nello studio, le donne sono 31 milioni, il 51% della popolazione italiana. E hanno un’aspettativa di vita di 85 anni verso gli 81 degli uomini. Sono inoltre più istruite degli uomini. Le donne che abbandonano gli studi sono meno numerose degli uomini e negli ultimi anni, il numero delle laureate ha superato quello dei laureati: le donne infatti rappresentano attualmente il 56% del totale dei laureati in Italia. E questa è una peculiarità italiana.
Eppure le italiane laureate hanno maggiore difficoltà degli uomini a trovare lavoro: siamo penultimi in Europa per il tasso di occupazione femminile; inoltre, si registra inoltre un forte «gender gap» nell’accesso al mercato del lavoro. Come se non bastasse, aumenta anche il gap retributivo: tra i dirigenti il differenziale tra uomini e donne arriva al 39%.
Perché, dunque, dovrebbe stupirci sapere che le donne italiane sono più infelici degli uomini? (delle persone che si dichiarano infelici, il 55% sono donne). Ma, guardando in positivo, cosa rende felici le donne? Le relazioni (partner, famiglia, amicizie), il lavoro (realizzazione professionale, equilibrio lavoro/privato) e la cura di sé (alimentazione, salute, sport, cura corpo e bellezza).
La cura di sé e la bellezza sono dunque fonte di felicità per le donne. L’attenzione alla bellezza è espressione di valori innati nella cultura italiana, quali senso estetico, eleganza, armonia ed equilibrio, creatività. Le donne italiane sono molto interessate alla bellezza, più della media europea. Infatti, il 62% delle donne italiane ritiene che prendersi cura di sé rappresenti un vero piacere rispetto al 46% della media europea. Inoltre, il 72% delle donne italiane ritengono che uno stile di vita salutare sia importante per “sentirsi bella” (contro il 66% della media europea)
Un altro dato interessante emerso: il 37% ha dichiarato di non uscire di casa se non con un aspetto perfetto (rispetto al 29% della media europea). Le donne italiane ritengono che l’aspetto fisico sia la misura del loro successo (34% vs 26%). Sono inoltre molto più esigenti della media europea, ritengono infatti che la cura di sé sia un dovere e non una scelta (43% vs 32%). E rispetto al tempo che passa? Come affrontano l’avanzare degli anni le italiane? Beh, quasi il 40% ha dichiarato di avere paura di invecchiare (vs il 34%). Proprio per questo, hanno dichiarato di curare il loro aspetto per sembrare più giovani.