Lo dicono anche gli psicologi: le opere di David Lynch aumentano il male di vivere

Il regista americano, noto per il suo stile surreale e oscuro è perfetto per chi ha bisogno di pazienti tristi per condurre esperimenti farmacologici

Ciò che è lynchiano è deprimente. Un assioma così vero che anche gli psicologi, ormai, hanno cominciato a usare le opere del regista americano per le loro ricerche accademiche. In particolare alcuni episodi di una finta sit-com di sette episodi, tutti scritti e sceneggiati dallo stesso Lynch, che si intitola Rabbits, cioè conigli.

Si tratta di una caricatura depressiva delle sit-com americane: gli applausi in scena arrivano nei momenti sbagliati, i dialoghi tra i protagonisti, degli oscuri conigli, sono casuali e disordinati, l’ambientazione è grigia e di ombre e fuori, nella città senza nome, piove sempre. Chi li vuol vedere potrà provare, senza dubbio, quello che gli psicologi cercano di instillare nei soggetti delle loro ricerche: un senso di crisi esistenziale.

Lo racconta per bene il Los Angeles Times: nel 2013 alcuni scienziati, per testare l’efficacia dell’acetaminofene (spoiler: è il paracetamolo) sui cervelli delle persone in preda a disagi esistenziali, hanno deciso di sottoporre alcuni soggetti a un esperimento. Mostrare loro una clip di Rabbits e poi chiedere di assumere un paio di pastiglie.

I risultati sono stati sorprendenti, ma non tanto per il funzionamento della medicina (che comunque si è rivelata efficace) quanto per il fatto che sì, basta un po’ di David Lynch per buttare giù l’umore di chiunque.

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