Il passato ha una caratteristica inquietante: torna sempre. Vale per i movimenti politici, le idee, le invenzioni. In questo caso, funziona anche per gli alfabeti (o meglio: sistemi di scrittura). Abbandonato perché troppo desueto, difficile da imparare, non pratico e arduo, anche il cuneiforme (sì, proprio lui) potrebbe conoscere una nuova stagione di gloria.
Il sistema, utilizzato in Mesopotamia e diffuso in tutto l’antico Medioriente, fu il mezzo con cui comunicarono e archiviarono gli assiri, gli ittiti, i babilonesi e anche i persiani. Ora, perché no, si potrebbe applicare alle lingue moderne (ma solo a scopi educativi).
È quello che fa, per insegnare la storia ai bambini e appassionarli alle antiche civiltà, anche il professor Irving Finkel, esperto di cuneiforme del British Museum specializzato in medicina e magia mesopotamica.
A sua disposizione ha oltre 130mila tavolette (sì, all’epoca si usavano quelle), custodite nel museo, e tante sono ancora da decifrare: servono nuovi adepti interessati a capire cosa ci sia scritto. Avrà pensato che un buon modo per scovarli sia avvicinare i più giovani ai segreti di questa scrittura.
Così, come accade nelle fiere di Paese, anche il professore si diverte a insegnare come si scrive il proprio nome in sistemi e alfabeti bizzarri. Se vi affascina, il tutorial è qui sotto. Ma per imparare bene la tecnica, vi avvertiamo, ci vuole tempo: almeno sei anni di studi intensi.