Trovarsi di fronte una bottiglia di ottimo vino e non avere a disposizione un cavatappi: esiste qualcosa di peggio? No, certo che no. Per fortuna esistono delle soluzioni, acune ingegnose, altre meno, per superare questo ostacolo senza per forza dover spaccare il collo della bottiglia. Sono quattro, per la precisione, e le racconta il cantante John Legend in un video di Tastemade.
Al primo posto, il “sistema della vite”. Servono una vite, appunto, un cacciavite e un martello con la doppia punta. La tecnica è ovvia: si caccia la vite nel tappo e poi la si estrae con il martello. Certo, se si hanno questi tre strumenti e non c’è il cavatappi, casa vostra è un posto strano.
Il secondo metodo è quello “della fiamma ossidrica”. Semplicissimo: basta scaldare il collo della bottiglia con una fiammella ossidrica e il tappo, in espansione, uscira da solo saltando. Non è una operazione priva di rischi, come è ovvio. E il caldo eccessivo, andrebbe notato, può danneggiare il sapore del vino. Solo per esibizionisti.
E che dire allora del metodo “della penna”? È quello meno pericoloso, senza dubbio, ma anche meno spettacolare. Con una penna si spinge il tappo dentro la bottiglia. Poco scenico e, a lungo andare, anche dannoso per il gusto. A meno che il vino non venga finito subito.
Infine, il quarto e ultimo metodo, forse il più saggio: quello della “memoria”. Cioè ricordarsi dove si è lasciato il cavatappi, magari anche segnarselo da qualche parte. Così si evitano metodi strani e si può aprire la bottiglia in santa pace. Con tutti contenti.