Vincerà il Brasile. Lo dice, dopo una lunga analisi, la banca d’affari americana Goldman Sachs, che si diverte ogni quattro anni a fare pronostici per il mondiale. Peccato che sbagli ogni volta.
Nel 2006 aveva previsto che avrebbe vinto il Brasile, e ha vinto l’Italia. Nel 2010 aveva riprevisto che avrebbe vinto il Brasile, e ha vinto la Spagna. Nel 2014 aveva ripetuto che avrebbe vinto (ancora) il Brasile, e ha vinto la Germania (tra l’altro umiliandolo in semifinale, con un 7 a 1 passato alla storia). Nel 2018, dice, vincerà (sempre) il Brasile. Chissà a chi toccherà davvero, invece.
Nonostante le scuffie ricevute, Goldman Sachs è imperterrita. I carioca non solo vinceranno la coppa ma batteranno la Germania in finale, in una sorta di rivincita dalla scorsa edizione.
“Dopo ore di analisi numerica, 200.000 alberi di probabilità e un milione di simulazioni, alcuni dei risultati emersi sono incredibilmente intuitivi: l’Inghilterra incontrerà la Germania ai quarti, e vincerà la Germania. E la Germania incontrerà il Brasile in finale, e vincerà il Brasile”
Certo, visto che la palla è rotonda e va dove vuole, e una buona banca deve sapere anche fare una buona diversificazione degli investimenti, ci sono anche altri opzioni. Cioè: se non dovesse vincere il Brasile, per Goldman vincerà la Francia. Che avrebbe più probabilità della Germania.
Niente da fare per Spagna e Argentina, invece, che secondo gli analisti faranno peggio del solito (addirittura, si faranno battere da Francia e Portogallo). Del tutto trascurabili saranno i risultati della padrona di casa, la Russia, mentre finiranno presto le avventure di squadre simpatiche ma non fortissime come l’Islanda e il Senegal.
Ma chi lo sa davvero: se non ci sono gli stessi arbitri del campionato italiano, magari le cose diventano davvero imprevedibili e belle. Tipo che vince l’Iran in finale con Panama. E gli Usa, fuori come l’Italia, stanno a guardare.