Non trovi casa? A Hong Kong puoi prendere una stanza fatta con tubi di cemento

L'emergenza abitativa di fa sentire e le risposte, a basso prezzo e di poche pretese, sono piuttosto fantasiose. Forse troppo

Se non ci sono abbastanza case per tutti, le soluzioni sono due: o se ne costruiscono di nuove oppure si fa come a Hong Kong, che invece useranno dei tubi di cemento.

Non ci si deve allarmare. Al momento questa seconda soluzione è soltanto un progetto, che però promette benino, visto che, con i suoi 7,3 milioni di abitanti e prezzi al metro quadro elevatissimi, Hong Kong soffre di una pesante crisi abitativa. L’idea dell’architetto James Low è in linea con lo spirito del tempo: prendere tubi di cemento e riposizionarli, ordinandoli uno sopra l’altro, negli spazi compresi tra un edificio e l’altro. Spazi ristretti, costi bassi. Ma almeno si può avere un letto in centro.

Questi nuovi loculi si chiameranno Opod e, secondo le parole di chi li promuove, sono “unità abitative sperimentali di micro-living e a basso costo”. Sono, fuori dalla retorica, la traduzione architettonica della gig economy: lavoretti che non sono lavori, paghette che non sono paghe, unità abitative che non sono case. Ma vecchi tubi di cemento riadattati.

Del resto, anche chi le abiterà dovrebbe adattarsi un po’. Una panca divano che diventa, quando serve, un letto, avrà di fronte i ripiano-tavolino, su cui poggeranno un fornello a microonde e un appendiabiti. Doccia e bagno non si capisce dove sono (ma gli architetti assicurano che esistono), l’elettricità non è chiaro da dove provenga, ma ci sarà. Anche perché ci sarà immancabile il wi-fi.

Benvenuti nell’abitare del futuro. Se è vero che l’Asia ormai anticipa i trend mondiali, presto queste unità abitative arriveranno anche qui. Una casetta in pieno centro con cui ripararsi dalla pioggia e guardare netflix la sera, dopo essersi riscaldati un bel piatto di insetti.

Del resto, anche chi le abiterà dovrebbe adattarsi un po’. Una panca divano che diventa, quando serve, un letto, avrà di fronte i ripiano-tavolino, su cui poggeranno un fornello a microonde e un appendiabiti. Doccia e bagno non si capisce dove sono (ma gli architetti assicurano che esistono), l’elettricità non è chiaro da dove provenga, ma ci sarà. Anche perché ci sarà immancabile il wi-fi.

Benvenuti nell’abitare del futuro. Se è vero che l’Asia ormai anticipa i trend mondiali, presto queste unità abitative arriveranno anche qui. Una casetta in pieno centro con cui ripararsi dalla pioggia e guardare netflix la sera, dopo essersi riscaldati un bel piatto di insetti.