La rivoluzione comincia a Teresina. In questa piccola cittadina del Brasile gli abitanti hanno deciso di protestare nel modo più evidente e doloroso possibile: tifando Argentina al Mondiale. È una ribellione contro lo stato precario (meglio: disastrato) dell’economia e della politica brasiliana e, in linea diretta, contro il terribile esito degli scorsi mondiali, quando i verdeoro furono sconfitti per 7 a 1 dalla Germania. I tedeschi non lo sanno, ma con la loro sassaiola hanno tolto ai brasiliani anche l’ultimo motivo per credere nel loro Paese. Ora si affidano a Messi (tranne quando tira rigori).
Calle de Argentina è la via centrale della cittadina. Colorata di bianco e azzurro, sarà il centro di riferimento per tutti i brasiliani che tifano Argentina (quanti saranno, poi?) e vogliono sostenere la nazionale ai Mondiali di Russia. “Metteremo al massimo l’inno dell’Argentina, tutti lo devono imparare a memoria”, ha raccontato a Globo Esporte Raimundo Júnior.
Insomma, guardano a Buenos Aires come alla loro casa. Poi, se l’Argentina batte il Brasile e lo butta fuori dal Mondiale, dovrà diventarlo davvero.