God bless America: tutti i problemi di salute dei presidenti, da Washington a Trump

Tanti ebbero la malaria e infezioni di ogni tipo. Non si contano le ferite, i problemi alla vista e le malattie congenite. Obama, alla fine, era quello messo meglio: solo una cicatrice e un bernoccolo

Come stanno di salute i presidenti americani? Non proprio benissimo, a giudicare dai dati raccolti in questo sito, Medical History of American Presidents. Scorrendo le cartelle cliniche, ricostruite sulla base delle testimonianze storiche e giornalistiche, si scopre che George Washington, il primo, soffrì di varie malattie, tra cui malaria (allora molto diffusa in Virginia), vaiolo, tubercolosi, difterite e polmonite. Era anche sterile e, dal 1789 in poi, cominciò a diventare sordo.

Nemmeno Lincoln se la cavò tanto meglio: colpito dalla malaria (due volte), dalla sifilide e da una forma particolare di strabismo. Più altri acciacchi di vario genere.

In questa rassegna delle patologie dei potenti si nota che James Monroe soffrì di malaria e ebbe un mancamento molto grave, forse per avvelenamento da funghi. Theodore Roosevelt era mezzo cieco e mezzo sordo (e forse anche obeso). Eisenhower aveva il morbo di Crohn. Nixon soffrì di flebite durante un viaggio in Giappone e sudava molto quando faceva i discorsi. Reagan ha avuto una nascita difficile, una forte miopia fin da bambino, una polmonite pesante, una frattura al femore. Ah, e poi gli hanno sparato nel 1981.

Mentre i dati sulla salute di Donald Trump sono piuttosto oscuri (lui stesso si è autocertificato come “very stable genius”), si può dire che Obama sia stato il presidente meglio messo di tutti: ha avuto (come tutti i bambini del mondo) la varicella e gli orecchioni da piccolo e poi si conta una ferita sul braccio e un bernoccolo in testa dopo che un ragazzino gli aveva tirato contro un sasso. E poi sì, ha il difetto di russare.

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