Era nell’aria, visto l’entusiasmo. Ma l’Inghilterra è riuscita ad andare avanti: ha superato il girone, ha battuto Colombia (ai rigori) e Svezia (con un 2 a 0 definitivo) e adesso si candida a diventare la squadra con l’allenatore più elegante della sua storia.
È andata così: per motivi imperscrutabili un simpatico ragazzone come Gareth Southgate, che fino a una decina di anni fa girava in T-shirt, si è trasformato in icona fashion. Merito di un inglesissimo panciotto, una cravatta sempre a posto e un tipico aplomb – gli inglesi direbbero self-confidence, mancando il senso profondo della parola – britannico. Se la squadra è giovane, alla tradizione ci ha pensato lui.
E ha funzionato il look di Southgate impazza: le domande del suo panciotto sono cresciute del 35% dall’inizio del Mondiale, dice l’azienda che lo produce – che per non fare pubblicità diremo solo che ha il cognome del filosofo tedesco che inventò il comunismo (ma con uno spelling diverso) insieme al cognome da nubile di Lady Diana.
Ma avere il capo non basta: per avere il Southgate style bisogna tenere il panciotto tutto abbottonato (non come si fa di solito, cioè tenendo slacciato il bottone più basso), e abbinarlo con l’intero abito che, sempre nel negozio che non si può nominare ma che ha il nome di Zuckerberg al plurale insieme al cognome di Bud-l’amico-di-Terence-Hill, costa 265 sterline. Tutta lana merino, sia chiaro, prodotta nello Yorkshire.
Infine, per i perfezionisti c’è anche la cravatta: rossa, bianca e blu. Questa costa molto di meno: 25 sterline, sempre al negozio innominabile ma che ha il plurale dell’ex valuta tedesca insieme al nome di un grande attore americano il cui cognome era Tracy.