Per rubare un’automobile i ladri non hanno bisogno di rubare le chiavi. A loro basta rubare il segnale emesso dalle chiavi.
Non serve tanta tecnologia, e nemmeno una vicinanza strategica. Come spiega qui l’ex agente del Fbi Holly Hubert, i delinquenti, con alcuni strumenti specifici, possono amplificare il segnale del mazzo di chiavi o decodificarlo: e quando lo ottengono diventa davvero un giochetto da ragazzi. Eppure esiste un modo per fermarli altrettanto semplice: la carta stagnola.
Avvolgendola intorno al mazzo di chiavi si crea una schermatura sufficiente per respingere ogni tentativo di hackeraggio. O, per essere più precisi, la gran parte dei tentativi di hackeraggio. Per avere una sicurezza assoluta esistono delle custodie specifiche – che arrivano a costare anche 50, 60 euro, quindi molto care – che permettono di respingere ogni attacco.
I produttori di automobili sono consapevoli di questa piccola falla del sistema: al momento sono impegnati a trovare dei rimedi meno casalinghi, come una cyberprotezione già presente nella chiave stessa. Ma finché non arriva, c’è sempre la carta stagnola.