Se avete la varicella la cosa migliore è prendere lassativi. Per curare l’asma si raccomanda di fumare. E in generale, se ci si sente stanchi e anemici, niente funziona come inalare arsenico. Sembrano proposte impensabili, ma le hanno pensate davvero e, addirittura, messe per iscritto. Sono i consigli che si trovano sulla prima edizione di The Merck Manual of Diagnosis and Therapy, uscita negli Usa nel 1899 ma amatissima anche nell’Inghilterra vittoriana, piena di suggerimenti che, anche solo per buonsenso, appaiono folli.
Hai un colpo di calore? Fatti un bagno caldo. Non riesci a dormire? Un buon caffè bollente è quello che ci vuole. Ti scoppia la testa? Prendi nitroglicerina (pun unintended). La cosa più stupefacente, come si scrive qui, è che si tratta di rimedi così sbagliati che hanno effetti negativi immediati ed evidenti. Come è possibile, con un minimo di osservazione, pensare di consigliarli? Dare un vasocostrittore come la cocaina (ai tempi erano più disinvolti) a chi soffre di angina pectoris significa uccidere quella persona, o quasi. Eppure andava così: la medicina ha potuto fare progressi anche ai sacrifici, involontari, di tanti pazienti e agli errori, spesso marchiani, di tanti dottori.
Nel manuale in questione, per esempio, un singhiozzo andava trattato con il cloroformio. Buona idea, solo che andava a danneggiare fegato, reni e sistema nervoso generale. In sostituzione, si poteva assumere un po’ di nitroglicerina. E se mancava, ci si poteva accontentare di un po’ di zucchero e aceto (per fortuna).
Per i pazienti affetti da asma il medico doveva tenere pronto un pacchetto di sigarette. Fumare tabacco o cannabis (erano, appunto, più disinvolti) ma anche stramonio, erano rimedi diffusi. Esistevano anche sigarettine apposite, proprio per la cura. Oggi è noto, anzi ovvio, che più si fuma e peggio è per chi soffre di asma (ma anche per tutti).
Un rimedio tipico, poi, era il salasso. Veniva praticato o con incisione o con la somministrazione di sanguisughe e serviva (in teoria) ad attenuare i sintomi della nausea, migliorare il polso, abbassare la pressione sanguigna. Indicato per le donne incinte (follia!) e per togliere il dolore. Per fortuna la pratica è stata abbandonata, ma non del tutto: oggi, in effetti, può venire utilizzato, ma solo per alcune malattie specifiche, come la emocromatosi.
E ancora: se non si riesce a dormire bisogna prendere un po’ di alcol, oppure della cannabis, oppure fare delle docce fredde (chissà perché) e bersi un caffè. Un’altra idea, che ha più a che fare con la magia che con la medicina, era di usare borse dell’acqua calda ai piedi e dell’acqua fredda sotto la testa. Così, per rovinarsi ancora di più il sonno.
Ma l’idea migliore di tutte era quella, teorizzata da Sigmund Freud, di usare la cocaina per trattare la dipendenza da alcol. Chiodo scaccia chiodo, per la strada verso l’autodistruzione. Quelli che non avevano accesso alla cocaina si dovevano accontentare di succhiare delle arance, o bere tanta acqua calda prima dei pasti. Funzionava? Chissà.