Matteo Salvini alienato a San Luca

Il ministro dell’Interno arriva in Calabria per il vertice sulla sicurezza, promette che la criminalità organizzata sarà presto debellata, e esenzioni fiscali i per i pensionati che si trasferiranno a Sud. Ma il popolo è scettico

dalla pagina Facebook di Matteo Salvini

Ma quale reticenza, ma quale omertà, a San Luca sono tutti gentlissimi, disponibilissimi; il problema semmai è che hanno un concetto tutto loro dello spazio. Esempio: per andare al santuario della Madonna di Polsi ci sono due strade: quella della fiumara Bonamico -ora interrotta-, e quella di Santa Maria. Con la prima te la cavi in un paio d’ore, con la seconda ce ne vogliono quattro (sono una quindicina di chilometri), rischi di cadere in vari burroni, devi fare molti tratti su strada sterrata, al ritorno se ti fermi a fare pipì nel bosco rischierai l’evirazione da parte di un branco di cinghiali; infine surriscalderai i freni dell’auto e rischierai di appiccicarti sulle prime case del paese. Ma a chiunque domandi, in paese, la risposta sarà: “andate da Santa Maria, l’altra strada è brutta”. “Ma ci vogliono quattro ore”. “Eh, ve ne andate con calma”. La geografia è una dimensione della psiche. E la psiche, qui, si muove, con calma, su coordinate antiche. E aliene.

Intanto, con calma, da Locri ci muoviamo verso San Luca per l’incontro del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Vertice sulla sicurezza di Ferragosto nella villa accanto al fiume sequestrata al clan Pelle. Poco prima, per strada, ci sorpassa a 150 un’auto grigia coi vetri oscurati, circondata da volanti della polizia.

Via crucis di posti di blocco. “Non si può proseguire, c’è una manifestazione”. “Quale manifestazione?” “Non posso dirglielo”. Omertà. “Sono un giornalista”. “Favorisca il tesserino”. Otto volte. Finalmente la piazza, nel caldo agostano. Chi scrive era capitato a San Luca un anno fa all’ora di pranzo. Era deserto, tranne per un bel po’ di uomini che passeggiavano lentamente, sui balconi. Avanti e indietro. Sotto al sole. C’era voluto un po’ per uscire dall’allucinazione. Persone agli arresti domiciliari.

Salvini parla del disastro di Genova, dice che gli hanno segnalato diversi ponti pericolanti nella Locride e che si attiverà. Anche per non far chiudere l’ospedale di Locri. Qualcuno gli urla “vogliamo lavoro!”. “Non sono Batman!”

Ora i balconi sono vuoti. E per le strade c’è più grande spiegamento di forze (e soprattutto di graduati) mai visto. Decine di Jeep della polizia, Alfa Romeo dei Carabinieri, auto civetta bianche, auto civetta grigie, diverse audi Audi coi vetri bui, Guardia di finanza, i baschi rossi dello squadrone elitrasportato “Calabria” con l’Heckler & Koch MP5 in braccio.
Tre o quattro generali dai colori assorbenti, di cui uno a quattro stelle suda sotto al cappello con le greche. Un vescovo (monsignor Oliva, presule di Locri/Gerace) e un bel prelato alto e biondo in tonaca nera e stellette. Del resto, della popolazione di San Luca, al massimo 150/200 persone. Non tanti. Ma c’è un bel numero di membri dei servizi, riconoscibili per i vestiti fighetti e perché tendono un po’ tutti ad assomigliare a Marco Minniti.

Salvini è in camicia, suda, è circondato da telecamere. Risponde, con calma, a tutte le domande dei giornalisti. Qualcuno gli urla di parlare alla gente. Sale sulla scalinata del Comune. Parla del disastro di Genova, dice che gli hanno segnalato diversi ponti pericolanti nella Locride e che si attiverà. Anche per non far chiudere l’ospedale di Locri. Qualcuno gli urla “vogliamo lavoro!”. “Non sono Batman!”. Dice che tornerà a San Luca, e che, finalmente ci saranno elezioni regolari con candidati regolari. Seguirà personalmente la faccenda. Aggiunge che gli organici delle forze dell’ordine sono stati potenziati, che in questi mesi gli arresti sono triplicati. “La ‘ndrangheta, la mafia, e la camorra saranno spazzate via dall’Italia”. Un po’ di applausi. Si avvicina una giornalista all’orecchio di chi scrive: “secondo me la sera lascia la Isoardi a stirare e legge Marx”. Ma il giro continua e si va verso la stazione dei Carabinieri con la coda di porpore, greche, stellette e camicie, dove è in programma il primo incontro con le autorità.

La madre di Marco Marmo, una delle vittime della Strage di Duisburg, si para davanti a Salvini. Il ministro dell’Interno era stato accolto da un sit in di protesta con dei cartelli: “La ‘ndrangheta è a Roma, non qui”, ed era stato anticipato da un articolo di Roberto Saviano su Repubblica, che sottolineava la prevalenza della ‘ndrangheta al Nord, più che qui. Ma la madre di Marmo precisa: “Voglio giustizia per mio figlio. I responsabili ci sono ma in appello sono stati assolti, uno solo di loro è stato condannato. Bisogna dirlo, qui la ‘ndrangheta c’è”.

La madre di Marco Marmo, una delle vittime della Strage di Duisburg, si para davanti a Salvini. Il ministro dell’Interno era stato accolto da un sit in di protesta con dei cartelli: “La ‘ndrangheta è a Roma, non qui”, ed era stato anticipato da un articolo di Roberto Saviano su Repubblica, che sottolineava la prevalenza della ‘ndrangheta al Nord, più che qui. Ma la madre di Marmo precisa: “Voglio giustizia per mio figlio. I responsabili ci sono ma in appello sono stati assolti, uno solo di loro è stato condannato. Bisogna dirlo, qui la ‘ndrangheta c’è”

Dal balcone di fronte spunta una bella ragazza, bionda, scalza, nerovestita. A fianco un ragazzino sui nove dieci anni, e, plausibilmente, il padre. Sembra la versione non pettinata dell’iconografia di Dolce & Gabbana.
Salvini si chiude nella stazione dei Carabinieri dopo il presentat’arm, e chi scrive si avvia verso la costa.
Non fosse che i sanluchesi hanno un concetto tutto loro dello spazio e delle strade, e come se niente fosse gli danno indicazioni per andare nella villa sequestrata ai clan in cui Salvini tiene l’ultimo incontro. Posti di blocco, macchine, forze dell’ordine, baschi rossi, porporati. In Conferenza stampa Salvini assicura che si sta pensando a una zona di esenzione fiscale per i pensionati al Sud, come in Portogallo “ma la Calabria è più bella del Portogallo”. Racconta che il parroco di San Luca gli ha dato una targa in cui gli assicura una “copiosa benedizione”. “cosa di cui ho assolutamente bisogno” commenta. Non andrà al Santuario di Polsi causa consiglio dei Ministri e visita a Genova, ma spera di tornarci “in macchina” dopo che avranno aggiustato la strada del Buonamico. L’importante è che non prenda la strada di Santa Maria.

È ora di rientrare. Chi scrive incrocia due anziane nerovestite. “Con permesso. La strada per tornare a Locri?”. “Figlio, intanto prendete questi fichi”.